Salmo a Fedez: “Mi sti sul c… sei un politico”. E De Gregori difende il rapper sardo (video)

«La mia idea iniziale era fare protesta», contro le «regolette patetiche» e «ridicole» che «ha imposto lo Stato per i concerti». Così il rapper Salmo su Instagram dove argomenta il live di venerdì scorso ad Olbia e attacca Fedez che lo aveva criticato. «Fedez, non ho aderito alle tue iniziative seppur giuste perché mi stai sul ca…! E io questa cosa non te l’ho mai nascosta». Così il rapper Salmo, in un video postato sui Social.
Il rapper sardo, che a Olbia ha tenuto un concerto davanti a cinquemila persone, è stato molto criticato da Fedez (e da altri cantanti) per gli assembramenti provocati. Ieri sera ha dedicato un lungo video per replicare alle critiche ma soprattutto a quelle di Fedez.
«Non sei un artista – ha detto Salmo – Però penso tu sia un ottimo politico. Se bravissimo come politico ed è quello che devi fare. Te lo auguro. Ecco perché ti ho chiesto un consiglio su come organizzare la raccolta fondi per aiutare la Sardegna. Perché il quello tu sei bravissimo. Però, sono sincero, non volevo avere a che fare niente con te. Questa è la verità», conclude Salmo, non prima di aver lanciato l’ultima frecciata sulle vacanze sarde di Fedez: «Buone vacanze e fai come se fossi a casa mia».

De Gregori: “Io dico grazie a Salmo per aver sollevato il problema”
«Su Salmo dobbiamo riflettere e non semplicemente condannare la sua trasgressione alle regole. Io gli sono comunque grato per aver richiamato l’attenzione sul fatto che per una partita di calcio si possa stare in 15.000 in uno stadio mentre per i concerti all’aperto c’è un limite di 1000 persone sedute e distanziate». A scendere in campo al fianco del rapper di origini sarde è il principe dei cantautori italiani, Francesco De Gregori, che ha pubblicato un post sui social per dire la sua sulle polemiche scatenate dal live tenuto da Salmo venerdì a Olbia.
«A che serve allora il green pass? Tutte le polemiche e tutta la fatica per ottenerlo? Questa limitazione è profondamente ingiusta e mortifica la nostra dignità professionale. Dimostra purtroppo ancora una volta che chi è chiamato a decidere non ha nessun rispetto e nessuna attenzione per la musica ‘leggera’ e per il nostro pubblico», aggiunge De Gregori.