Salvate le palestre: appello al governo di due grandi sportivi (video)

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Salvate le palestre, tra le principali vittime di questa pandemia. Le palestre sono decine di migliaia in Italia, c’è un indotto di lavoro enorme, e poi soprattutto, lo sport è vita, come dicono i due grandi sportivi che hanno rivolto quest’appello appassionato al governo. E in particolare al ministro delle Politiche giovanili e dello Sport, il grillino Vincenzo Spadafora. Nel video, che proponiamo, il pluricampione di arti marziali e sport da combattimento Bruno Danovaro si rivolge, con toni responsabili ma accorati, al ministro. “D’accordo col mio amico, il colonnello Carlo Calcagni, abbiamo pensato di ricordare lo sport. Il settore delle palestre, del fitness, delle arti marziali. E’ importante – dice Danovaro – che con regole anche severe si possa però riaprire questo importante settore quanto prima”.

Danovaro: salvate il mondo delle palestre

“Parlo per tutte quelle persone come maestri, istruttori, personal trainer, che ruotano intorno al ring, e quindi anche bambini, adolescenti, ragazzi, adulti, che debbono tornare subito a praticare lo sport. Moltissime persone del settore si rivolgono a me, mi scrivono affinché faccia qualcosa, perché non sanno come andare avanti. Dobbiamo pensare che questi addetti ai lavori, e sono migliaia, incassano solo dagli allievi, ma intanto le spese della palestre e della struttura corrono: ci sono gas, luce, telefono, affitto oppure un mutuo. La situazione del settore è veramente drammatica, dovete credermi. Non dimentichiamo poi che quando si pratica seriamente e con impegno un’attività fisica di questo tipo, rischiamo di danneggiare un equilibrio psicofisico chiudendo le persone 24 al giorno in casa o fancedo loro fare un giretto di 200 metri”.

Lo sport è anche equilibrio psicofisico

“Ricordiamoci – conclude Danovaro – che lo sport ha sempre avuto oltre che una funzione estetica, anche una valenza di salute e di equilibrio psicofisico. Sport vuol dire anche al termine di una giornalta di lavoro rilassarsi e scaricare stress. Non possiamo tenere segregate in casa persone che da anni praticano sport. Quindi chiedo al governo di dare una prova di fiducia a tutti questi operatori e farli tornare al lavoro il prima possibile, anche con regole precise”.

Il colonnello Calcagni: lo sport è vita

Da parte sua il colonnello del ruolo d’onore Carlo Calcagni, che ha dato testimonianza con il suo comportamento di quanto lo sport sia importante. “Lo sport è vita – dice il colonnello Carlo Calcagni – e nessuno più di me lo può dimostrare. Io vivo grazie allo sport. Sono ormai due mesi – aggiunge – che siamo segregati in casa, io stesso sono due mesi che non posso andare a fare la dialisi”. Il colonnello Calcagni ha migliaia di estimatori e di persone che lo prendono come esempio di vita. “Mi rivolgo quindi al ministro dello Sport, al presidente del Consiglio, a quelli che possono intervenire per far ripartire lo sport. Non parlo di determinate discipline ma di tutta la pratica sportiva nella sua totalità. Nello sport noi possiamo rifugiarci per sopportare meglio le difficoltà della vita. E fa bene a tutti, a chi lo pratica e anche a chi gli sta accanto”.

Il colonnello: rispettiamo le regole, ma ripartiamo

Anche il colonnello Calcagni sostiene che debbono essere rispettate le modalità, però in questo momenti di crisi è più che mai necessario tornare a vivere, perché lo sport è anche un’ancora di salvezza. Non dimentichiamo che lo sport significa anche intervneire nelle realtà sociali. Il mio motto è mai arrendersi, e andare avanti consapevolmente e non fermarsi mai: chi si ferma è perduto”.