Salvatore Buzzi a gamba tesa sui compagni: “Io carcerato e i politici Pd che mi chiedevano soldi e favori liberi”

salvatore buzzi

Salvatore Buzzi, considerato uno dei principali artefici insieme a Carminati del sistema cosiddetto “Mafia Capitale” è uscito dal carcere e ha voglia di raccontare la sua verità. Il suo è un attacco diretto verso l’ex presidente della Regione Lazio ed ex segretario del Pd Nicola Zingaretti ma anche contro la sinistra in generale e il sistema delle coop.

Attacco al Pd

“Sto pagando – si sfoga Buzzi con L’Identità – per essermi fatto corrompere da quella sinistra che prima mi ha utilizzato e oggi non mi vuole più sentire. Posso dire, però, che nelle mie cooperative il convento era ricco e i frati poveri, non come invece accade in quelle cooperative vicine a Soumahoro”.

Sfogo dopo il carcere

“Come sto? Un po’ ammaccato perché – prosegue Buzzi a L’Inchiesta – mi sono fatto undici mesi e sei giorni di ingiusta detenzione. Lo ha detto la Cassazione, aprendomi la strada a un’eventuale richiesta di risarcimento danni. Trovandomi in una comunità per curarmi dall’alcolismo dovuto alle varie depressioni, non potevo essere arrestato. La normativa non lo prevede. Sono, invece, stato mandato in carcere per un incidente di esecuzione. Sono dovuto arrivare fino in Cassazione per avere ragione. Questo vuol dire che la giustizia con me è stata a dir poco sopra le righe. Avevo diritto a una sospensivache non mi è stata data, mentre a tutti gli altri diciannove imputati in quel famoso processo è stata concessa. Vi dico cosa è cambiato a Roma dopo il mio arresto: nulla. Tutto funziona esattamente come prima”.