Salvatore, ucciso per il reddito di cittadinanza: due arresti a Velletri

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Con le minacce e le percosse una coppia di Velletri ha sottratto la tessera del reddito di cittadinanza a un uomo di 52 anni fino a mandarlo in ospedale, dove è morto a causa delle violenze subite lo scorso 21 gennaio.

Salvatore Terrusa venne trovato agonizzante fuori dalla sua casa di Velletri lo scorso mese di dicembre. In condizioni disperate morì dopo un mese di agonia.

Per questi fatti i carabinieri di Velletri oggi, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari, hanno arrestato un uomo e una donna di 54 e 46 anni.

Il racconto atroce: hanno ucciso per il rdc

L’uomo è stato condotto in carcere a Velletri e la donna è stata sottoposta ai domiciliari. La complessa e articolata attività di indagine ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari a carico dei due indagati che avrebbero utilizzato indebitamente la tessera del reddito di cittadinanza della vittima di cui si erano impossessati a dicembre.

Anche due pensionati di Velletri nel mirino della coppia

Dopo le ultime percosse subite, il 23 dicembre 2023, la vittima era stata ricoverata presso l’ospedale di Velletri, dove era poi è deceduta il successivo 21 gennaio 2024.

«Ci sono prove, testimonianze e denunce – aveva detto il fratello Nicola al Messaggero – sappiamo tutti chi sono i quattro che lo hanno aggredito e chi è che lo ha ridotto in fin di vita. Voglio solo giustizia, ho rispetto per le indagini ma chiedo che i colpevoli vengano perseguiti. Salvatore se beveva tre birre si sentiva male, pesava pochissimi chili, era buono ma purtroppo non mi ascoltava. Qualche giorno prima aveva confessato chi è che lo perseguitava ma purtroppo lo hanno aggredito prima che si potesse intervenire».

Dalle attività investigative è emerso come l’uomo arrestato, nel corso del 2023, si era reso responsabile di altre estorsioni ai danni di due pensionati di Velletri, uno dei quali ultranovantenne, facendosi consegnare, nel complesso, la somma di mille euro.

Questo caso ha dimostrato la complessità e l’importanza del lavoro investigativo condotto dalle forze dell’ordine nel garantire la giustizia e la sicurezza nella comunità locale. La collaborazione tra Carabinieri e Procura di Velletri ha permesso di portare alla luce presunti crimini gravi e di agire di conseguenza, nel rispetto dei principi legali che tutelano la presunzione di innocenza e il diritto a un giusto processo per tutti gli indagati.