Salvini a Genova: “Le 43 vittime dovute all’avidità dell’uomo e non al caso…”

salvini ponte morandi

Il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini ha deposto questa mattina una corona in rappresentanza del governo alla cerimonia in ricordo delle vittime del Ponte Morandi a Genova. “Il 14 agosto di cinque anni fa l’Italia si fermò e tutti lo ricordiamo ancora con sconcerto, tristezza e commozione. Il crollo del Ponte Morandi è una delle più grandi tragedie della nostra storia recente: 43 vittime, centinaia di sfollati, una comunità atterrita”. Lo scrive il ministro Salvini in occasione della Cerimonia in ricordo delle vittime del crollo del ponte Morandi a Genova. “Insieme alla famiglie, per commemorare chi non c’è più e per ricordare il grande sforzo che, dopo il disastro, unì tutte le forze del Paese per ricostruire a tempo record il ponte, superando divisioni, lentezze e ostacoli burocratici. Una straordinaria opera infrastrutturale che dimostrò la capacità di reazione dei genovesi e di tutto il Paese, l’ingegno italiano e le sue potenzialità di rinascita”, conclude il ministro.

“Sono vittime dell’incuria, di qualcuno che non ha fatto il suo lavoro, che non ha mantenuto gli accordi fatti”

“Conto di tornare l’anno prossimo con un disegno di legge già depositato che riconosca anche i cittadini vittime non di un evento alluvionale. Quei 43 morti non sono morti per una calamità naturale. Sono vittime dell’incuria, di qualcuno che non ha fatto il suo lavoro, di qualcuno che non ha mantenuto gli accordi fatti. Ho letto diversi atti di quel processo: ci sono stati miliardi di euro di profitti, una parte dei quali avrebbe dovuto essere reinvestita in manutenzione che evidentemente non è stata reinvestita in manutenzione. Non voglio anticipare sentenze ma spero l’anno prossimo di portare in dote oltre alla vicinanza e al cordoglio anche una legge che equipari le vittime del Ponte Morandi e di altri episodi di incuria alle vittime del terrorismo”. Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

La colpa della tragedia dell’avidità dell’uomo

Oggi, ha aggiunto Salvini, “piangiamo 43 vittime non della sfortuna, del caso o del cambiamento climatico ma dell’avidità dell’uomo e conto che qualcuno paghi il conto di questa avidità. Il ministero delle Infrastrutture gestisce più di 21mila ponti e viadotti in tutta Italia. Stiamo facendo una ricognizione da quando siamo al governo per recuperare qualche decennio di mancata attenzione. Una parte di quelli che gestivano strade e autostrade non hanno fatto quello che nei progetti c’era da fare. Inutile tornare indietro, ma ha fatto rabbia a voi come ha fatto rabbia a me il fatto che qualcuno abbia portato a casa adesso più di prima, nonostante quello che sia accaduto.

Il nuovo ponte è un autentico miracolo

Però quello che c’è sopra la nostra testa è un miracolo: 15 mesi, 1000 operai, nessun infortunio sul lavoro, più di 300 imprese coinvolte. Che ha unito tutta la città, tutte le forze sociali, culturali, sindacali, imprenditoriali. L’importante è che non se ne parli solo il 14 agosto”, sottolinea il ministro. “Perché quei 21mila e 72 ponti e viadotti vanno controllati anche gli altri giorni. Basta prendere in qualunque giorno feriale la A10, la A7. È necessario allargarle queste strade, togliere il traffico dal centro, quindi il Terzo valico, la Gronda di Genova, la sicurezza del porto. Cose di cui si chiacchiera da qualche decennio che metterò tutto l’impegno, la passione e la determinazione perché siano una realtà nei prossimi anni. Spero che il prossimo 14 agosto oltre alla memoria e al cordoglio possa portare in dote quello che in più si è fatto”.