Salvini difende la casa: impraticabili le imposizioni della Ue, noi abbiamo i centri storici…

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“Ci opporremo, nel nome del buonsenso e del realismo, come Governo ma soprattutto come italiani. La casa è un bene prezioso, frutto dei sacrifici di una vita, luogo di memorie e affetti. Lo difenderemo a ogni costo. Come Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti abbiamo già pronto un fondo di oltre 1,5 miliardi di euro per 3 anni da dedicare alla riqualificazione urbana e al recupero del patrimonio edilizio. Abbiamo già fermato la sinistra italiana sulle tasse e le patrimoniali, lo faremo anche oggi”. E’ il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini a ribadire il “no” alle norme in arriva da Bruxelles sull’efficientamento energetico che obbligherebbero gli edifici residenziali a raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e la classe D entro il 2033, quelli pubblici addirittura entro il 2027 e il 2030, rispettivamente.

Salvini: la nuova norma ue avrebbe per noi conseguenze drammatiche

“La nuova norma, pensata nelle stanze europee senza alcuna analisi dell’impatto sulle diverse nazioni, avrebbe conseguenze drammatiche per il settore immobiliare del nostro Paese. E anche per il patrimonio degli italiani, oltretutto in tempi di grande difficoltà economica che hanno già richiesto troppi sacrifici”, annota ancora. Spiegando come anche le eccezioni contemplate per gli edifici riconosciuti come di “interesse storico”, “non cambiano lo scenario. Secondo i dati Ance, infatti, su 12,2 milioni di edifici residenziali oltre 9 milioni non sarebbero in grado di garantire la classe richiesta. Tutti devono fare la propria parte per tutelare l’ambiente e rispettare il pianeta, ma non possiamo permettere questo stravolgimento, irrazionale e assurdo”.

In Europa non esistono solo i condomini di 30 piani di Berlino…

Insomma, dice Salvini, “sarebbe l’ennesima scelta europea a svantaggio dell’Italia. Come il “Nutriscore” che penalizza le nostre eccellenze alimentari o lo stop alla produzione di veicoli con motore benzina o diesel dal 2035. Un danno per tutte le economie del nostro continente e l’ennesimo regalo alla Cina”. E conclude: “Lavoriamo per stoppare alcune follie che l’Europa vorrebbe”, come appunto la direttiva green dell’Unione europea sulla casa. “Autonomia – ha aggiunto – significa gestire bene sui nostri territori ma anche che a Bruxelles devono capire che l’Europa non è tutta uguale. L’Europa non sono solo i condomini di 30 piani di Berlino. In Italia abbiamo dei centri storici e secoli di storia. 9 milioni di case non possono rispettare la normativa imposta dall’Ue. Questa follia ideologicamente scorretta dell’ambientalismo fanatico”.