Salvini firma la precettazione per lo sciopero del 27 novembre. Sindacati furibondi

Salvini

Il vicepremier e ministro Matteo Salvini ha firmato la lettera di precettazione per ridurre lo sciopero previsto lunedì dalle annunciate 24 ore a quattro, dalle ore 9 alle ore 13. Lo riferisce il Mit.

Peraltro,”non tutti i sindacati coinvolti hanno proposto di incrociare le braccia tutto il giorno”. Salvini tiene a precisare che il diritto allo sciopero è sacrosanto, e ha auspicato un sempre maggior coinvolgimento di tutte le realtà sindacali da parte delle aziende con l’obiettivo di risolvere i contenziosi. Allo stesso tempo, però, il titolare del Mit è altresì determinato a ridurre al massimo i disagi per i cittadini, anche alla luce di agitazioni che ormai sono diventate molto frequenti, e che colpiscono con particolare insistenza il settore dei trasporti. Troppo spesso gli scioperi creano complicazioni proprio nell’ultimo giorno prima del weekend o all’inizio della settimana lavorativa.

Dura la nota delle sigle dei sindacati di base. “Come organizzazioni sindacali di base e conflittuali non faremo un passo indietro sul diritto di sciopero”. Lo afferma l’Usb in una nota dopo la decisione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. “L’incontro delle organizzazioni sindacali con il Ministro SALVINI sulla mobilitazione di sciopero nazionale di 24 ore degli autoferrotranvieri”, si legge nel comunicato, “conferma le posizioni di un Governo che vuole imporre la limitazione di un diritto costituzionale gia’ fin troppo penalizzato da leggi e normative che si sono susseguite fin dagli anni 90 con tanto di benestare di Cgil Cisl Uil. A fronte di una categoria aggredita dalle continue privatizzazioni, appalti, sub appalti e sub affidamenti, con salari d’ingresso sotto le 7 euro l’ora e senza riconoscimento dei salari di secondo livello; a fronte di sempre minori investimenti in materia di sicurezza del lavoro e del servizio con turni di lavoro massacranti che producono la fuga da questo mestiere, l’unico modo che questo Governo individua per intervenire e’ quello di disarmare la categoria dell’unico vero strumento di cui dispongono i lavoratori per far valere i propri diritti, che spesso coincidono con quelli degli utenti”.