Salvini galvanizza i suoi e non pretende un “suo” sindaco
Non c’è più la perentoria pretesa di un sindaco leghista a Roma. Ma la volontà di marciare uniti col Centrodestra per cambiare davvero pagina nella Capitale. Lo ha detto oggi pomeriggio Matteo Salvini alla manifestazione organizzata dalla Lega con il suo segretario romano Claudio Durigon e quello regionale Francesco Zicchieri in un gremito PalaCongressi all’Eur, come testimonia la foto sopra.
Salvini: “Indagate la Raggi per il sequestro dei romani”
Che la Raggi debba essere allontanata dal Campidoglio Salvini lo indica con un esempio calzante: “La fermata metro Barberini è un esperimento antropologico incredibile. Dieci mesi per sistemare la scala mobile e apre in uscita ma non in entrata. Da persona semplice mi sono chiesto: se processano me per sequestro di persone, perché non processano la Raggi per sequestro di persona?”.
Ottimismo sul ritorno del Centrodestra a Roma anche per una platea galvanizzata: “La gente che vedo qui, ci dice che noi vinceremo, è solo una questione di tempo. A Roma – ha detto Salvini – dopo Marino e Raggi c’è tanto da fare. C’e bisogno di un sindaco e di una squadra eccezionale per Roma. È motivo di orgoglio il fatto che Lega sia protagonista del cambiamento”.
Non siamo ancora al totosindaco
I giornalisti, come al solito, si sono messi a chiedere se il candidato sindaco sarà della Lega o di FdI. E Salvini ha risposto che non gli interessa l’appartenenza partitica ma che è necessario trovare le persone migliori. “Una donna? Ci sono tante persone tra cui scegliere. Tanti romani che si stanno mettendo in gioco, imprenditori, medici, professionisti, studenti”, le sue parole.
“Sceglieremo delle persone comuni di comune accordo, anche a Roma. Ci sono tante persone tra cui scegliere”.
Ovviamente, il leader della Lega ha parlato molto di politica nazionale, sostenendo le elezioni per far finire il governo Conte. E al “derby” con le sardine riunite a Roma, una stoccata: “Le sardine ci sono o ci fanno? Se abolite i decreti sicurezza fate un favore a mafiosi e delinquenti”.