Salvini in piazza a Milano contro il terrorismo islamico: “L’antisemitismo è un cancro”

“Ci dicevano di non organizzare questa manifestazione. ‘Avete ragione ma non andate a dirlo’. Questa piazza è la dimostrazione che noi non abbiamo paura e la paura è il primo risultato che i terroristi portano a casa”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini dal palco della manifestazione pro Israele ‘Per la difesa dell’Occidente e delle libertà’ organizzata dalla Lega a Milano. “L’antisemitismo è una piaga virulenta, è un cancro. Penso che il problema lo dobbiamo affrontare con serietà e determinazione anche in casa nostra”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini assicurando “nessuna compassione per chi educa all’odio bimbi e bimbe, ragazzi e ragazze”.
“Il terrorismo islamico è la piaga di questo secolo”
“Il terrorismo islamico è la piaga di questo secolo”, anche se “qualcuno ha paura di usare questo aggettivo”. Salvini ha precisato che non si tratta di “una piazza dello scontro di civiltà” e che “il nostro nemico non è l’Islam, ma il fanatismo, l’estremismo e il terrorismo islamico”. “La pace va costruita e nessuno mi toglie la convinzione che Hamas, con gli Stati che la finanziano alle spalle, non abbia deciso di uccidere, violentare e decapitare a caso, ma perché era cominciato un percorso di dialogo tra Israele, le democrazie occidentali e i Paesi arabi più emancipati”. Osservando che questo dialogo “guarda caso era cominciato quando alla Casa Bianca c’era Donald Trump”.

Nei Paesi islamici l’omosessualità è reato
“La sinistra, che appare confusa, rivendica giustamente parità di diritti. Però come fai a fare contemporaneamente una battaglia giusta per rivendicare diritti Lgbt e poi difendere l’estremismo islamico?”. Se l’è chiesto dal palco della manifestazione pro Israele Salvini, ricordando che “in 68 Paesi islamici l’omosessualità è reato e in sei Paesi prevede la pena di morte. A Gaza l’omosessualità prevede dieci anni di carcere. Questa piazza chiede rispetto dei diritti umani e civili, a Milano, Gaza, Tel Aviv e ovunque”. “Le cronache di dicono che in Iran ci sono un uomo e una donna condannati a morte per adulterio: mi aspetto che i vertici dell’Onu volino a Teheran, che ha avuto in questi anni il record di condanne per impiccagione. È una barbarie e vanno a fare le pulci a Israele…”.