Salvini: “Sono pronto per il Viminale, ma il destino personale viene dopo il gioco di squadra”

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“In quale ministero andrò io? Non lo so, non ho ambizioni personali. Ho fatto il ministro dell’Interno per parecchi mesi, con buoni risultati a detta di tanti, e quindi sarei pronto a tornare domani a fare il ministro dell’Interno”: così il segretario della Lega, Matteo Salvini, parlando del ritorno al Viminale nel corso di una diretta notturna su TikTok.

“Non avrei problemi a tornare a farlo – dice Salvini – però se la maggioranza di governo, se con Giorgia e Silvio decideremo di impegnarsi anche su altri fronti, per carità… Per me il destino personale viene dopo il gioco di squadra e l’interesse nazionale”.

Alle 16 il consiglio federale della Lega

Lo stesso Salvini ha convocato un Consiglio Federale della Lega oggi alle 16 per fare il punto della situazione. Lo si apprende dalla Lega. “Ci vedremo piu’ tardi, sono ottimista. Mi pare che le cose vadano bene, lavoriamo, lavoriamo  saremo pronti”. Così Giorgia Meloni arrivando a Montecitorio per una nuova giornata di incontri, interpellata sul vertice dei leader di centrodestra previsto per oggi sul nodo delle presidenze di Camera e Senato.

Salvini, il Viminale, il dicastero per Ronzulli, le questioni sul tavolo

Il vertice di oggi tra i leader di centrodestra “serve a delineare meglio il quadro”. Lo ha detto, parlando a Montecitorio, il senatore Fdi Giovanbattista Fazzolari. “Non ci sono state mai particolari criticità…”. Così il senatore di Fdi Giovanbattista Fazzolari, interpellato a Montecitorio, risponde a chi gli chiede se nella notte si è sbloccato lo stallo sul toto-ministri. Quindi, è superato anche lo scoglio Ronzulli?, chiedono i cronisti. “Lo ripeto: non ci sono criticità particolari, come sempre si tratta di trovare un incastro”, replica Fazzolari. E’ stato raggiunto un accordo nel centrodestra sui presidenti di Camera e Senato? “Un accordo c’è. Non ci sono problemi”, assicura il senatore di Fdi Giovanbattista Fazzolari, parlando a Montecitorio. I due nomi sarebbero quelli di Ignazio La Russa (FdI) per Palazzo Madama e quello di Riccardo Molinari (Lega) per la Camera.