Salvini e i vaccini: c’è chi non capisce la fatica del governare

Perdonate la filosofia, ma questa roba che si rimprovera a Matteo Salvini su vaccini e compagnia varia e non ci sta proprio.
Al Capitano si attribuisce una specie di resa sul green pass. Che non ha alcun senso.

Salvini, i vaccini, il governo…
Per capirlo bisogna ragionare sulla natura del governo di Mario Draghi, che non è un esecutivo di coalizione. A Palazzo Chigi ci si sta per dovere verso la Nazione, sapendo che è un perimetro di guerra. Dove se indietreggi o avanzi, dipende dalle circostanze e dalle questioni sul tappeto.
È abbastanza ridicolo strattonare Salvini su vaccini o altro. Lui fa la sua battaglia, ma se non la si vince non è un motivo per buttare giù il governo o uscirne. Ne gioirebbero solo gli avversari che avrebbero più spazio per le loro scelleratezze.
Se fosse un governo di coalizione, avrebbe ragione chi dice adesso basta. Ma non è così, proprio per la natura dell’esecutivo. Salvini e i suoi ministri hanno il dovere di starci, anche quando si ingoia qualche rospo. Altrimenti non avrebbe senso esserci entrati. Se ci sei, devi crederci. A volte vinci, a volte perdi.
Non si è all’opposizione
Ma non si può governare con la mentalità di chi è vocato all’opposizione.
Di più. Quando governi la stragrande maggioranza delle regioni e una marea di comuni, proprio non puoi permetterti di immaginare uno spazio fuori dall’area della decisione. È che bisogna abituarsi al fatto che ogni centimetro va conquistato, giorno dopo giorno, nella guerriglia che si contrappone all’alleato-nemico.
Non capire questo significa non fare politica. E non la si fa anche se si sta in Parlamento. Lo dico soprattutto a chi stimo. Non si può rimproverare all’opposizione – in questo caso Fdi – di sventolare ordini del giorno che vengono ovviamente bocciati e poi fare lo stesso a colpi di tweet quotidiani che provocano solo scoramento fra le truppe.
Anche l’uso dei social deve essere sensato. È un momento complesso della politica nazionale, ma guai a commettere errori. Hic manebimus optime, deve dire Salvini ai suoi. Rinunciare al protagonismo di governo sarebbe un delitto.