San Lorenzo, i residenti dicono basta alla movida fuori controllo

L’uomo che la mattina di venerdì 5 novembre si è accanito con un’ascia su alcune vetture di via dei Sabelli, tentando di entrare in una scuola elementare, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I cittadini di San Lorenzo sono stufi. Troppi gli episodi di violenza, troppo il “malessere diffuso” che viene denunciato quotidianamente da chi è costretto a chiudersi in casa dopo una certa ora. Per evitare di essere travolto dalla malamovida. Per questo ieri pomeriggio dalle 16.30 in poi un gruppo di residenti si è dato appuntamento proprio in via dei Sabelli.

L’associazione Viva San Lorenzo, ci vuole un presidio fisso. E chiusure alle 24

“Dopo quello che è successo – racconta Patrizia Centra dell’associazione Viva San Lorenzo – ci siamo sentiti tra cittadini. E abbiamo poi saputo che il comitato di quartiere chiamava a raccolta tutti per il pomeriggio. E’ stata la goccia che fa traboccare il vaso, sono mesi e mesi che facciamo segnalazioni ovunque. Quello che vorremmo è che sia evidente lo stato di malessere di San Lorenzo. Contattiamo quotidianamente la presidente Del Bello, abbiamo chiesto la chiusura dei locali alle 24, il presidio fisso delle forze dell’ordine, ma non riusciamo a smuovere la situazione. Stanno succedendo sempre più frequentemente episodi di questo genere, persone che hanno disagi di vario tipo che aggrediscono e danneggiano. Noi che possiamo fare? Vorremmo tornare a vivere questo quartiere in maniera decente, vivere la socialità positivamente, far tornare le famiglie che invece scappano da questa zona”.

Intervenga il Prefetto

L’interlocuzione con le istituzioni è ininterrotta, ci sono stati due incontri con il prefetto Matteo Piantedosi. Ma da quel che racconta Sonia del comitato di quartiere, nulla è cambiato. “Tanto che tre giorni fa abbiamo deciso di avanzare un ultimatum – spiega – avvertendo che se entro dieci giorni non avessero mostrato di voler cambiare le cose, saremmo scesi in piazza. Il malcontento sta montando, la gente è esasperata, mandiamo esposti e facciamo segnalazioni continuamente. I disperati che si aggirano per la zona, con chiari problemi, non vengono sostenuti adeguatamente da chi ne avrebbe responsabilità. Forse non hanno gli strumenti e nemmeno le norme per operare. A tutto ciò si aggiunge la malamovida”.

Il disagio negli anni è molto aumentato

Anna Esposito vive a San Lorenzo da 40 anni, ha cresciuto 4 figli in questo quartiere e si è resa conto di un fatto rilevante.  “Rispetto a qualche anno fa – racconta – le situazioni di degrado e delinquenza si sono estese a livello di spazio e di tempo. Prima sapevi quali fossero le strade da evitare dopo una certa ora, i giardini dove si trovavano gli spacciatori, quindi esclusi quei luoghi e quei momenti, San Lorenzo era un quartiere vivace ma vivibile. Adesso il malessere e la malamovida non hanno orario e non hanno spazi delimitati. Io vivo in via degli Ausoni, è diventato un quadrante infernale. Tra i vari problemi c’è quello dei disperati di cui nessuno si cura, gente che vive per strada o nelle roulotte, scaricati qui e abbandonati”.