Sandra Amurri contro Marianna Aprile su Twitter: difendete il giornalismo o la casata?

Amurri, Marianna Aprile

«Il livore. Il peggiore degli acciacchi senili», da questo tweet apparentemente vago, scritto il 30 maggio alle 22,02 (l’ora del tweet è basilare) dalla giornalista Marianna Aprile è partita una guerra social tra “penne rosse”.

La Aprile scrive il tweet mentre a La7 ha appena parlato Michele Santoro contestando Fazio e la Annunziata. Lo ha detto da Giovanni Floris, sottolineando che non c’è alcun martire della libertà di pensiero. Il riferimento della Aprile pare quindi inequivocabile, sebbene la conduttrice di una striscia quotidiana su Rai Radio Uno, lanci il sasso nascondendo la mano.

La replica arriva da Sandra Amurri, ex giornalista del Fatto quotidiano, ed è ferocissima. «Confondere il livore, con l’aggravante di attribuirlo all’età, con la verità dei fatti è un brutto segno. Io, al posto di Floris, quando Santoro ha detto: “Fazio che, come una star, ha un agente, lo stesso tuo…” mi sarei sotterrata. La difesa della”casata” non è giornalismo».

La replica di Marianna Aprile arriva poco dopo: «Quante certezze, sull’aver compreso di che cosa si stesse parlando e sul contesto, Sandra. Te le invidio. (Anche se il tuo tweet farebbe molto difesa della casata, se io dividessi il mondo come lo dividi tu)».

A stretto giro di tweet giunge la controreplica della Amurri: «Di cosa si stesse parlando, era chiarissimo. Io non divido il mondo, cara Marianna, non ho certezze, se non quella di strade da una parte, a prescindere dalla “casata”Avrei preferito che avessi risposto nel merito».

Una guerra social senza vincitori nè vinti, ma che conferma un dato. Anche a sinistra la favoletta dell'”epurazione” stavolta non regge.