Sanità, dazi e rincari energetici soffocano cliniche e laboratori: l’allarme

Il futuro delle strutture sanitarie private italiane è sempre più incerto. A lanciare l’allarme è l’U.A.P. (Unione delle Associazioni di Categoria), che rappresenta oltre 27.000 strutture sanitarie private accreditate, per un totale di 350.000 dipendenti. Durante una recente riunione, l’associazione ha messo in luce come dazi e rincari energetici stiano strangolando un settore già sotto pressione.
Mariastella Giorlandino, presidente dell’U.A.P., ha spiegato come laboratori, poliambulatori, cliniche e ospedalisiano tra le realtà più colpite. Apparecchiature diagnostiche, come TAC e risonanze magnetiche, funzionano 24 ore su 24, richiedendo un consumo energetico enorme. Eppure, nel Nomenclatore Tariffario elaborato dal Ministero della Salute, questi costi non sono stati adeguatamente considerati.

Costi fuori controllo e rimborsi inadeguati: strutture a rischio chiusura
Secondo l’U.A.P., i rimborsi previsti dal Ministero sono del tutto scollegati dalla realtà. Non tengono conto degli aumenti vertiginosi dell’energia, una spesa ormai insostenibile per moltissime strutture, specialmente in quelle regioni costrette al piano di rientro. Qui, la mancanza di adeguamenti tariffari rischia di portare alla chiusura di molte clinichee laboratori, con conseguenze devastanti sulla salute dei cittadini.
L’U.A.P. non è sola a sollevare il problema. Anche Confindustria ha evidenziato come questi dazi stiano schiacciando l’intero comparto delle imprese energivore, con la sanità privata in prima linea. La situazione rischia di peggiorare senza interventi urgenti.
L’appello dell’U.A.P. al Governo: servono chiarimenti e soluzioni
Di fronte a uno scenario così critico, l’U.A.P. chiede al Governo risposte chiare. Perché i costi non sono stati aggiornati? Perché le strutture sanitarie vengono abbandonate a se stesse, nonostante siano un pilastro della sanità nazionale?
La richiesta è semplice: un adeguamento realistico dei rimborsi, per evitare che migliaia di strutture chiudano i battenti, lasciando senza assistenza sanitaria milioni di cittadini. “Non possiamo accettare che la sanità privata venga sacrificata sull’altare dei dazi e dei rincari energetici”, avverte Mariastella Giorlandino, chiedendo un intervento immediato e concreto.