“Santa Palomba non si piega”: in centinaia al corteo contro l’inceneritore. “No ai veleni di Roma Sud”

no al termovalorizzatore

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Una folla compatta e determinata ha sfilato lungo via della Cancelliera, davanti al sito individuato per la costruzione del nuovo inceneritore di Roma, gridando forte e chiaro il proprio “No” a un’opera ritenuta per molti “inutile, dannosa e imposta senza confronto”. Cittadini da Roma, Aprilia, Ardea, Albano Laziale e Pomezia hanno risposto all’appello dell’Unione dei Comitati contro l’inceneritore, dando vita a un corteo partecipato e intergenerazionale, con famiglie, giovani e anziani schierati contro quello che definiscono “un abuso ambientale”.

“Cantiere forzato, operazioni in pieno agosto come i peggiori blitz”

Il clima è di massima allerta: secondo i comitati, dopo mesi di proclami, l’avvio dei cantieri sarebbe imminente, approfittando del periodo estivo, storicamente scelto per operazioni impopolari. “La richiesta della Città metropolitana di consentire il transito sulla viabilità interna al Consorzio, e l’assemblea del 4 agosto per decidere in merito, sono segnali chiari: vogliono far partire i lavori durante le ferie” denunciano gli organizzatori.

Sotto accusa il sindaco Roberto Gualtieri, nel suo doppio ruolo di commissario straordinario al Giubileo e sindaco metropolitano, accusato di voler aprire i cantieri senza le autorizzazioni ambientali previste dal diritto europeo. Una mossa definita “intollerabile abuso di potere”, che, sostengono i comitati, favorirebbe interessi privati per un affare da 7,5 miliardi di euro in 30 anni, sacrificando la salute dei cittadini e l’equilibrio ambientale del territorio.

Petizione e presìdi

Il corteo è solo l’inizio: l’Unione dei Comitati ha annunciato una mobilitazione permanente per tutto il mese di agosto, con una serie di presìdi davanti al sito e la raccolta firme per una nuova petizione che chiede la revoca del potere di ordinanza in deroga concesso dal decreto legge n. 50/2022.

“Quei poteri speciali dovevano servire per il Giubileo, non per autorizzare opere permanenti senza controlli” – si legge nel comunicato. “Non accetteremo mai che vengano aggirate le normative ambientali in nome di un’emergenza creata ad arte”.

Raccolta firme attiva fino al primo agosto, ogni giorno dalle 18 alle 19.30. Prossimo appuntamento lunedì 4 agosto, stessa ora. I presìdi del martedì continueranno: 5, 12, 19 e 26 agosto, sempre alle 18.

Il paradosso Gualtieri: da “No inceneritore” a paladino del termovalorizzatore

Tra gli striscioni del corteo campeggia una delle accuse più ricorrenti: “Gualtieri traditore: in campagna elettorale era contro l’inceneritore”. Il sindaco, ricordano i comitati, si era pubblicamente dichiarato contrario all’incenerimento, salvo poi cambiare rotta una volta nominato commissario dal governo Draghi, confermato da quello Meloni. In tre anni non ha fatto nulla per l’economia circolare. La raccolta differenziata è ferma, i rifiuti aumentano, e ora vuole scaricare tutto su Roma Sud-Est, Castelli e Litoranea” – accusano i promotori. Tra le critiche anche l’assenza di una tariffa puntuale, che premia chi produce meno rifiuti, e la scarsa trasparenza sull’iter del progetto. Nessun passo avanti, dicono, verso una gestione sostenibile, ma solo la rincorsa a un inceneritore “vecchio, costoso e pericoloso”.

“Lo facciamo per i nostri figli”

A dare forza alla protesta sono soprattutto le famiglie. Genitori, nonni e bambini sfilano uniti con un messaggio chiaro: la salute viene prima di tutto. “Non ci piegheremo. È per i nostri figli e i nostri nipoti che lottiamo, perché abbiano un futuro libero dai veleni di Roma” – è l’appello finale lanciato dall’Unione dei Comitati. La parola d’ordine è presidio permanente, con l’obiettivo di bloccare i lavori qualsiasi sia la strategia adottata dal Campidoglio e da Acea. Una battaglia che si annuncia lunga e ostinata, ma che per i cittadini di Santa Palomba e dintorni è solo all’inizio.