Santori e Picca: “Finché resta il coprifuoco migliaia di attività in crisi”

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“Il coprifuoco alle 22 così come la chiusura dei centri commerciali nei weekend o il divieto di vendita di cibo e bevande nelle sale rischia di vanificare la riapertura delle sale cinematografiche, con danni e ripercussioni gravissime su migliaia di lavoratori”. A lanciare l’allarme sono Fabrizio Santori e Monica Picca, dirigenti romani della Lega Salvini Premier.

Cinema e teatri restano chiusi: effetto coprifuoco

“Il Governo ha il dovere di intervenire andando a riformulare alcune disposizioni che per molte categorie di lavoratori risultano penalizzanti ma soprattutto hanno poco a che fare con la gestione della pandemia. Nella Capitale vi sono tantissime sale che resteranno chiuse, molte sono sull’orlo del fallimento e altre non riaprirannomai più. Si tratta di un settore che ha un altissimo valore sociale e culturale e che deve essere in ogni modo preservato”, concludono Santori e Picca.

Il film di Verdone esce solo in tre sale, poi direttamente su Amazon

Per avere una idea della situazione dei cinema, è emblematico il caso dell’ultimo film di Carlo Verdone.

L’Associazione Nazionale Esercenti Cinema (ANEC) si rammarica per “l’incomprensibile decisione della Filmauro di Aurelio De Laurentiis di rinunciare all’uscita capillare dell’ultima commedia di Carlo Verdone, Si vive una volta sola”.

Il film sinora era stato visto soltanto in occasione delle anteprime nazionali organizzate nel mese di febbraio 2020, prima che l’uscita del film venisse bloccata dal lockdown nazionale. E dal coprifuoco.

A poche settimane dalla riapertura dei cinema dello scorso 26 aprile, l’annuncio dell’accordo esclusivo con Amazon Prime per la diffusione in streaming del film.

A generare perplessità e rammarico, questa settimana, è stata la programmazione-evento di Si vive una volta sola in esclusiva su tutti gli schermi romani gestiti dal gruppo De Laurentiis, per un periodo di solo tre giorni.

“Una decisione incomprensibile quella di negare il film alla programmazione su tutto il territorio nazionale, anche solo per un periodo limitato”, sottolinea il Presidente ANEC Mario Lorini.

“Anziché circoscrivere la disponibilità del film alle proprie sale, Filmauro avrebbe potuto partecipare attivamente, con prevedibile successo, alla ripartenza dei cinema, peraltro con un film sostenuto dal Ministero della Cultura, di sicuro impatto e molto atteso dal pubblico. Ferma restando la liceità dell’accordo con la piattaforma per il passaggio in streaming, si è voluta in questo modo negare la possibilità di usufruire della destinazione primaria del film nelle sale cinematografiche”.