Saudita a processo per la scalinata di Trinità dei Monti in auto: a casa sua avrebbe rischiato la lapidazione

Rischio processo per il cittadino saudita che la notte dell’11 maggio scorso ha danneggiato a bordo di una Maserati la scalinata di Trinità dei Monti a Roma.
La procura della capitale ha chiuso le indagini notificando il 415 bis all’uomo, che ha eletto il domicilio in Italia, rintracciato qualche giorno dopo i fatti all’aeroporto milanese di Malpensa. Nei suoi confronti nell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Angelantonio Racanelli e dal pm Nicola Maiorano, viene contestato l’ipotesi di reato prevista dall’articolo 518 duodecies relativo alla “distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”: una fattispecie a tutela del patrimonio culturale che prevede condanne da due a cinque anni.
Il danneggiamento della scalinata era stato immortalato anche dalle telecamere di videosorveglianza: l’uomo, con l’auto presa a noleggio, una Maserati Levante, dopo aver percorso via Sistina, era sceso dalla scalinata di Trinità dei Monti, danneggiandone i gradini e poi aveva risalito le scale sempre a bordo del suv. Nel video agli atti ci sarebbero le immagini dell’uomo che scatta anche alcune fotografie dopo il danneggiamento. Le indagini degli agenti della Polizia Locale, che hanno acquisito tutti gli elementi utili, hanno permesso di rintracciare il veicolo e di individuare l’uomo alla guida che ora rischia di finire a processo. Il danno quantificato e’ di quasi 50 mila euro.

Al cittadino Saudita è comunque andata meglio di come gli sarebbe andata se avesse fatto un danno del genere nella sua patria.
L’Arabia Saudita, infatti, non ha un vero e proprio codice penale e i giudici emettono sentenze sulla base della loro interpretazione della Sharia. E danneggiare un monumento storico gli sarebbe potuto costare una fustigazione in pubblica piazza se non addirittura una pena corporale più pesante.