Penosi: di Roberto Saviano già dubitavamo, ma che alla compagnia anti Salvini si aggiungesse su una vicenda palesemente fasulla, anche Giuseppe Giulietti è una triste sorpresa. Non che il compagno (ex) leader dei giornalisti italiani non sia fazioso; è noto. Ma che potesse andare appresso ad una autentica baggianata dello scrittore anti Meloni e anti Salvini è errore da matita rossa. Perché da chi predica a nome del mondo dell’informazione non ci si possono aspettare bugie di quella risma.
I fatti. Udienza per la querela di Salvini a Saviano. Il ministro non c’è e si becca una valanga di insulti a mezzo video social dall’imputato. La frase più gentile? “Da 5 anni sono ostaggio di questo cialtrone che da 10 anni minaccia di togliermi la scorta, mettendomi addosso un mirino e condannandomi così ad averla in eterno”.
Saviano, spalleggiato da Giulietti, di nuovo contro Salvini
Ebbene, questa vittima di se stesso non racconta la verità. Salvini non stava in vacanza. E se Saviano ha finto di non saperlo, almeno Giulietti avrebbe dovuto informarsi, proprio come un tempo “capo” dei giornalisti. E invece, su twitter anche lui, si scatena: “Ministri che scagliano querele bavaglio e poi non si presentano in aula ma Roberto Saviano non scappa e aspetterà Salvini sino ad udienza”. Patetico, grosso modo.
Perché nello stesso giorno dell’udienza Matteo Salvini era alla riunione dei ministri dei trasporti europei in Lussemburgo. Cioè, serviva la Nazione di cui è ministro. Faceva il suo dovere, mentre Salviano lo insultava con il sostegno di Giulietti.
Ma il ministro era in Europa a fare il suo dovere
Questa è la sinistra mediatica, che inventa persecuzioni per non rispondere degli insulti. E che trova solidarietà solo nel proprio mondo perché ormai tutti conoscono di che pasta sono fatti questi tristi personaggi.
Ma è davvero grave che si diffondano menzogne: “Salvini scappa”, ma non era vero. Per quanto tempo ancora sarà Saviano a dire bugie, spalleggiato da quelli che riesce ancora ad usare?