Scandalo Ama, ora Gualtieri a caccia del nuovo capo del Personale

Ama a caccia del nuovo direttore del Personale. Con l’addio di Antonio Migliardi, che cesserà il suo incarico a partire da fine febbraio dopo il caos montato intorno alla sua nomina (e al suo maxi stipendio), ecco che ora l’azienda cerca un suo sostituto. E stavolta lo fa correggendo gli errori che le sono stati contestati con Migliardi.

Dopo la denuncia dell’Ugl

Il primo: la figura dirigenziale viene cercata tramite una procedura di selezione pubblica, con una prima valutazione per titoli e requisiti, e una seconda tramite un colloquio motivazionale. Il secondo: “non deve essere collocato in quiescenza da un rapporto di lavoro pubblico o privato”. Tradotto, a questo giro niente pensionati. Migliardi, distaccato da Invitalia, partecipata del ministero dell’Economia e delle Finanze, quando è arrivato in Ama era già in pensione da mesi ed è uno degli aspetti che è stato contestato anche nella denuncia depositata sul caso sia in Procura che alla Corte dei Conti. Il terzo: la retribuzione annua scenderà rispetto a quella di Migliardi, che prendeva 225mila euro, fermandosi a una forbice fra 130mila e 150mila.

“Gualtieri venga in aula a chiarire”

Il nuovo bando però placa solo in parte le polemiche. Dalle opposizioni si continua a chiedere di chiarire i punti oscuri legati alla nomina di Migliardi e alla procedura quanto meno anomala con la quale è stato scelto.

“Ama lancia l’avviso per un nuovo capo del personale, e tra i requisiti richiede che non sia un pensionato. Se il ‘paletto al negativo’ può far sorridere, di certo evidenzia ancora una volta la necessità di chiarire le responsabilità del dipartimento partecipate e del sindaco Gualtieri per la nomina a capo del personale dell’azienda di Antonio Migliardi, liquidato pochi giorni fa con tanto di saluti rituali del primo cittadino” commenta il capogruppo della Lega in Campidoglio Fabrizio Santori.

La Lega marca stretto

“La Lega attende gli esiti della denuncia in Procura e non permetteremo che mentre la città affonda nel degrado si passi un colpo di ramazza invece che sui marciapiedi sulle responsabilità di chi si trastulla con stipendi d’oro. Depositeremo un’interrogazione e ribadiamo la necessità di un’assemblea capitolina straordinaria su Ama”.