Scandalo appalti pilotati a Fiumicino: arresti e misure cautelari per funzionari comunali, assessori e imprenditori

Guardia di Finanza

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Imprenditori, funzionari ed esponenti politici del comune di Fiumicino ‘compiacenti’. Sotto i riflettori l’inchiesta sugli appalti relativi alle politiche sociali, culturali e produttive gestite dal Comune del litorale romano, che ha visto finire nella lente d’ingrandimento alcuni imprenditori. Gli stessi che nel tempo hanno intrattenuto rapporti ambigui e anomali con funzionari e politici.

Loro, pur di soddisfare le aspirazioni di carriera e avere ancora più visibilità per ambire a ruoli di dirigenza, avrebbero assicurato agli imprenditori l’assegnazione privilegiata di commesse pubbliche. Come? Attraverso gare d’appalto pilotate. O affidamenti diretti utilizzando l’espediente della parcellizzazione dei lotti di gara, così da non superare i limiti al di sopra dei quali scatta l’obbligo per la stazione appaltante. Un’inchiesta lunga e complessa svolta dai militari del comando Provinciale di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia. Un’inchiesta che oggi ha portato a una svolta.

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Appalti truccati nel Comune di Fiumicino

Più nel dettaglio, la Procura di Civitavecchia ha avanzato una serie di richieste di misure cautelari. A finire nel mirino, in due step, sono stati oltre 10 indagati.

Il 13 giugno scorso sono state emesse misure cautelari che hanno interessato il settore degli appalti legato alle politiche sociali. E poi le attenzioni sono state rivolte agli altri due filoni, quelli relativi alla gestione degli appalti pubblici afferenti i settori delle attività produttive e culturali. In particolar modo, sono stati presi in esame gli eventi culturali del 2024 che hanno avuto come sfondo Fiumicino, ma anche Fregene, Passoscuro, Torre Clementina – Aranova – Corte Villa Guglielmi. A tutto questo si è aggiunto l’allestimento delle luminarie a Fiumicino e a Isola Sacra in occasione delle festività natalizie 2024 – 2025. Alla fine degli accertamenti, sono state accolte le richieste della Procura di Civitavecchia e sono state emesse altre 9 misure cautelari. Misure che si sono andate ad aggiungere alle 4 adottate in precedenza e ‘arrivate’ a giugno.

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Le misure cautelari di giugno

A giugno scorso, infatti, era stato scoperto che funzionari comunali, secondo l’inchiesta, avrebbero usato carte di credito intestate a società private – ricaricate dagli imprenditori “amici” – per spese personali, da Amazon a cene di compleanno. Il guadagno, però, è arrivato attraverso affidamenti diretti e proroghe di appalti truccati, spesso spezzettati per eludere le gare europee. Tra il 2016 e il 2023 sono stati affidati servizi sociali per quasi 950.000 €, mentre un altro imprenditore ha incassato oltre 1,3 milioni.

Assessori e funzionari del Comune nel ‘mirino’

Nella seconda fase sono state eseguite ben 3 misure cautelari personali. E a finire ai domiciliari sono stati il direttore artistico del Comune di Fiumicino e due imprenditori economici. A queste si sono aggiunte 4 misure cautelari coercitive, tra obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, divieti e obblighi di dimora nei confronti di due assessori, un funzionario del Comune di Fiumicino e un operatore economico.

Ma non solo. E’ stata emessa anche una misura interdittiva della sospensione dalle funzioni di dirigente del Comune di Fiumicino per 12 mesi e un’altra per un imprenditore con il divieto di contratto con la pubblica amministrazione per un anno.

La verifica fiscale e l’inchiesta

Ma come si è arrivati a tutto questo? Il procedimento è partito da una verifica fiscale effettuata nei confronti di una società, la stessa che tra il 2018 e il 2023 ha emesso fatture attive per l’importo complessivo di 1.462.533,71 euro oltre iva pari a 314.835,48. E lo ha fatto nei confronti di diverse aziende e associazioni attive nei settori del sociale e dello spettacolo.

Tutto questo senza mai tenere contabilità né presentare la dichiarazione dei redditi. Le fatture, infatti, sono risultate essere inesistenti perché il legale rappresentante della società ha dichiarato di aver cessato da molti anni l’attività e ha disconosciuto le prestazioni lavorative, emesse dalla sua ditta individuale. Da qui tutti gli accertamenti con l’analisi dei movimenti bancari della società emittente. L’analisi ha evidenziato, in concomitanza con il pagamento delle fatture da parte delle società indicate prima, prelievi immediati in contanti e trasferimenti sui conti esteri degli importi accreditati.

Il caso dei 42 appalti

Una delle società cooperative coinvolte, come spiegano dalla Finanza, ha ricevuto ben 42 appalti per un totale complessivo di 4.125.814,78 euro. Nel dettaglio, 26 assegnati mediante affidamento diretto, 8 con procedura negoziata, 5 con procedura negoziata senza pubblicazione, 2 con procedura aperta, ma di fatto riferibili a proroghe di precedenti contratti. La cooperativa ha poi emesso fatture notevolmente superiori rispetto al valore degli appalti ricevuti: fatture emesse per 9.464.690,74 contro affidamenti ricevuti per 4.125.814,78. E all’appello mancano altri lavori pubblici affidati e fatturati di probabile natura illecita.

I ruoli chiave tra funzionari e imprenditori a Fiumicino

Ma quali sono stati i ruoli chiave in questo scandalo, tra appalti truccati e favori? Per l’area tecnica amministrativa il direttore artistico e organizzativo degli eventi culturali, di promozione sociale, sportivi e turistici del Comune di Fiumicino. Lui, anziché limitarsi al suo ruolo, avrebbe iniziato di volta in volta, in modo sistematico, a individuare l’imprenditore a cui affidare la realizzazione dell’evento. L’affidamento schermato avveniva attraverso una formale procedura di gara, che si è rivelata una farsa. Sì perché l’aggiudicatario veniva scelto prima, ancora prima della pubblicazione del bando di gara. E questo sia per gli eventi estivi che per le luminarie di Natale.

Altro ruolo chiave è stato quello del Dirigente dell’Area SUAP, turismo e cultura del Comune di Fiumicino, che sarebbe stato il firmatario della quasi totalità dei provvedimenti amministrativi, attraverso i quali sono state avviate le indagini di mercato fittizie e strumentali. E tutto questo per fornire una mera parvenza di legalità, prima di procedere con affidamenti diretti in favore di imprenditori individuati prima dei tempi dal Direttore Artistico e dell’Assessore alla Cultura.

A loro, in questo sistema ben architettato, si è aggiunto il funzionario dell’ufficio culturale e innovazione tecnologica del Comune di Fiumicino, che avrebbe rivestito il ruolo di responsabile del procedimento nella totalità delle procedure di affidamento, che sono risultate essere il frutto di una collusione. Lui, in costante rapporto con il Direttore Artistico a cui avrebbe rivelato atti amministrativi teoricamente coperti da segreto, non avrebbe esitato ad adoperare affidamenti illegali sempre in favore di imprenditori già prescelti. Lui che probabilmente voleva crescere professionalmente e sperava di entrare nei ruoli di dirigenza.

I politici coinvolti nello scandalo

Per quanto riguarda l‘area politica, invece, sarebbero stati fondamentali i ruoli dell’assessore alle attività produttive, quello che è risultato essere in stretti rapporti con il direttore artistico. In contatto con lui per la pianificazione degli affidamenti dell’organizzazione degli eventi estivi, l’assessore al commercio sarebbe stato il punto di collegamento tra il direttore artistico e uno degli imprenditori beneficiari dell’attività. Oltre a lui, anche l’assessore alla cultura e al turismo del Comune di Fiumicino, principale referente politico del Direttore Artistico. Con lui si sarebbe dato da fare per parcellizzare in modo artificioso l’importo per l’allestimento delle luci di natale, pilotandone l’affidamento illegale in favore dell’imprenditore. Ma non solo. Avrebbe avuto un peso politico importante e una notevole influenza sull’apparato amministrativo, tanto che non avrebbe esitato a spendere per ottenere provvedimenti amministrativi in favore di imprenditori compiacenti, distrarre risorse economiche dalle società municipalizzate per finalità estranee e colludere con gli esponenti della locale ProLoco affinché fungessero da prestanome per l’assegnazione fittizia di finanziamenti.

Il ruolo degli imprenditori

E gli imprenditori beneficiari degli affidamenti? Tante società e cooperative sono risultate le beneficiare delle attività illecite degli esponenti amministrativi e politici. E chi ha indagato ha capito che la messa a disposizione della funzione pubblica nelle mani di questi imprenditori è stata costante nel tempo, specie nel periodo osservato, quello dal 2024 al febbraio del 2025. Con un illegale spezzettamento degli appalti per evitare la gara comunitaria e gare truccate.

Ma non solo. Gli affidamenti diretti senza gara e proroghe hanno garantito oligopoliimprenditoriali in cambio di visibilità politica e amministrativa. E pericolosa è stata la commistione tra pubblico e privato con funzionari comunali che hanno agito in nome e per conto delle imprese sociali coinvolte nell’esternalizzazione di servizi pubblici.

Le corruzioni e il sistema scoperchiato a Fiumicino

Le intercettazioni telefoniche e gli interrogatori di garanzia hanno restituito un quadro di sistematico asservimento della funzione pubblica da parte di dirigenti, funzionari comunali e alcuni esponenti politici, con l’inserimento diretto di amici imprenditori nelle strutture comunali. Un sistema corrotto che è stato scoperto dalla Guardia di Finanza. E ora smantellato.

Dipendenti pubblici infedeli e furbetti che hanno ‘inquinato’ i settori dei servizi culturali e produttivi. Loro che hanno stretto rapporti ancora prima di indire le gare. E che già sapevano chi avrebbe avuto quel ‘posto’, chi avrebbe gestito quell’evento.