Scandalo nella sanità romana: falsi invalidi e false visite, Nas in azione

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Sanità, raffica di iniziative per reati contro la pubblica amministrazione a Roma. Nella mattinata di oggi, i militari del Nas Carabinieri di Roma – coadiuvati da quelli del locale Comando Provinciale – hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura interdittiva della sospensione dal pubblico servizio. La durata è di mesi 6, nei confronti di 2 persone e a 33 decreti di perquisizione personale, locale e sequestro disposti dall’autorità giudiziaria di Roma. I provvedimenti scaturiscono da un’attività info-investigativa condotta dal Nas di Roma nell’ambito del contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione nel settore della Sanità.

Sanità, accertate una serie di violazioni

L’indagine ha consentito di individuare variegate condotte delittuose (corruttive, falsità ideologiche e materiali, truffa aggravata ai danni dello Stato). Sia da parte di funzionari sia di dipendenti operanti all’interno di un Dipartimento di Medicina Legale della Asl romana. Le perquisizioni eseguite presso i 33 obiettivi di interesse investigativo, riconducono a una ipotizzata associazione per delinquere dedita all’ottenimento di invalidità civile e/o alla maggiorazione delle percentuali della stessa e al riconoscimento della Legge 104/1992 a favore di soggetti non aventi diritto, con la conseguente elargizione a loro favore dei previsti emolumenti e benefit statali, la cui quantificazione è incorso di accertamento.

Compensi in denaro a impiegati amministrativi

In particolare, contestati numerosi fatti reato di corruzione a carico di impiegati amministrativi che accettavano compensi in denaro per compiere atti contrari ai doveri d’ufficio. Consistenti, tra l’altro, nella compilazione e nell’apposizione di firme falsificate su documenti pubblici. Che erano in favore di dipendenti di varie agenzie di servizi funebri della Capitale, per un importo di varie migliaia di euro. Inoltre i carabinieri hanno accertato molteplici reati di falsità ideologica, stimati in almeno 400 episodi. E tutti a carico di pubblici ufficiali coinvolti nell’attestare falsamente visite necroscopiche, in realtà mai eseguite. Ma di cui rilasciavano il relativo certificato, in favore di dipendenti di varie agenzie funebri della Capitale.