Scandalo Rupnik: il prete amico del Papa “faceva sesso a tre con le suore” per richiamare la Trinità


Sulla vicenda del gesuita sloveno e artista di fama mondiale padre Marko RUPNIK, già accusato di abusi psicologici e sessuali su suore in una comunità a Lubiana negli anni ’90, dichiarati lo scorso ottobre prescritti dall’ex Sant’Uffizio, i Gesuiti invitano chiunque abbia subito abusi a farsi avanti e a contattarli.

Una suora ha raccontato al quotidiano Domani gli abusi subitoi. Il sacerdote sloveno «mi ha chiesto di avere rapporti a tre con un’altra sorella della Comunità, perché la sessualità doveva essere secondo lui libera dal possesso, ad immagine della Trinità dove, diceva, «il terzo raccoglieva il rapporto tra i due». Non solo: «nel 1992, mentre frequentavo il quarto anno di filosofia alla Gregoriana, mi ha anche portato due volte a vedere dei film porno a Roma, in via Tuscolana e nei pressi della stazione Termini».

Lo scandalo di padre Rupnik come uno tsunami per i gesuiti

Uno scandalo per il quale i gesuiti vogliono andare fino in fondo.  «Vi assicuro che sarete ascoltati con comprensione e con empatia», afferma in una dichiarazione in inglese pubblicata sul sito della Compagnia di Gesù padre Johan Verschueren, delegato del preposito generale Arturo Sosa e superiore maggiore per le Case Internazionali. Ma ancora più clamorosamente, in una cronologia sulle indagini, lo stesso Verschueren conferma che al prete-artista, i cui mosaici oltre che in Vaticano campeggiano in chiese e santuari di tutto il mondo, in passato è stata revocata la scomunica per i fatti a suo carico. “L’ultima settimana ha visto un focus su due inchieste portate avanti riguardanti il ministero di padre Marko Rupnik – dichiara padre Verschueren -. Una riguardava una questione relativa al sacramento della riconciliazione; un’altra relativa ad un abuso di una donna da parte di padre Rupnik. Le informazioni condivise hanno suscitato molte domande”.

“La mia principale preoccupazione in tutto questo – prosegue il delegato di padre Sosa – è per coloro che hanno sofferto e invito chiunque voglia fare una nuova denuncia o che voglia discutere di denunce già fatte a contattarmi”. “Già da pochi mesi – spiega – abbiamo costituito un team di persone, donne e uomini, provenienti da varie discipline e con una varietà di competenze nell’affrontare queste situazioni. Sono disponibili, e in effetti lo sono stati, per ascoltare, sostenere e aiutare. L’e-mail di questo servizio è: teamreferente.dir@gmail.com e le persone possono scrivere in inglese, francese, italiano, spagnolo, olandese e tedesco”. E’ evidente la volontà della Compagnia di Gesù di fare definitiva chiarezza sul caso Rupnik e di non accontentarsi della prescrizione delle accuse di abusi, come d’altronde aveva invitato a fare l’ex provinciale della Provincia Euromediterranea, padre Gianfranco Matarazzo, che ora definisce la vicenda “uno tsunami per la Compagnia e la Chiesa”.