Scandalo Sant’Andrea: medici costretti a riposare in terra

Sant’Andrea

Povero ospedale Sant’Andrea! E poveri medici e personale sanitario.
“Brande di fortuna, materassi a terra, cuscini rimediati nei salottini di attesa, letti non rifatti…, condizioni igieniche pietose. Questo è il vergognoso trattamento riservato ai medici specializzandi che con straordinario spirito di sacrificio ed abnegazione stanno combattendo in prima linea contro il Coronavirus”. Così in una nota Giancarlo Righini, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d`Italia.

“E` inconcepibile – sottolinea – che ci siano così gravi carenze organizzative in questa fase di grande pressione su medici e personale sanitario, da parte di un`azienda sanitaria come l`ospedale Sant`Andrea, che è polo universitario. Non appena saremo usciti dall`emergenza, il direttore generale sollevi i responsabili di questo scempio oppure rassegni lui stesso le dimissioni”.

Sant’Andrea, la denuncia di Righini

Tutti si sciacquano la bocca con il “grazie” a medici e  personale sanitario ma alla prova dei fatti la situazione questa rimane. Eppure proprio il Sant’Andrea dovrebbe rappresentare un punto d’orgoglio per chi lo guida e soprattutto per la regione. Si è mandato via un direttore che ci lavorare con passione come Beppe Caroli e ne è arrivato uno che sembra non rendersi contro dei sacrifici che furono impiegati per aprirlo da parte della regione e del personale per mandarlo avanti.

La gravissima denuncia di Righini non passi senza che si provveda con immediatezza. Troppe ciance sulle magnificenze della sanità del Lazio – a partire dall’assessore faccio tutto io alias Alessio D’Amato – ma la situazione resta drammaticamente quella segnalata.

Intervenga Leodori

Consigliamo – se si può – al consigliere Leodori una telefonata diretta al vicepresidente Leodori. Almeno non è fazioso e una strigliata come si deve la farà senz’altro perché è inaccettabile assistere ad uno spettacolo del genere. Quei medici e i loro collaboratori non sono figli di un Dio minore, ma si devono rispettare per quello che stanno facendo anzitutto con passione e professionalità per assistere i malati. Il ringraziamento a loro deve essere concreto e non a parole.