Scarafaggi e topi in cucina: chiuso ristorante cinese all’Eur

ristorante cinese

In via Gabriello Chiabrera, a Roma, è stato controllato un ristorante cinese dove sono state riscontrate irregolarità per quanto attiene la presenza di prodotti alimentari conservati in frigoriferi privi della tracciabilità. Dell’etichettatura e della data di confezionamento. La merce, che ammonta ad un peso complessivo di 62 kg circa, è stata sequestrata in attesa della distruzione. Inoltre, questo ha comportato per il titolare una sanzione amministrativa di 1500 euro. Successivamente, a seguito delle pessime condizioni igienico sanitarie del locale gli ispettori hanno riscontrato altro. E cioè anche la presenza di numerose blatte morte ed escrementi di topo nel deposito sito al piano interrato, gli ispettori dell’A.S.L. Roma 2 hanno avanzato la proposta di chiusura del locale.

Il ristorante cinese è molto rinomato a Roma

Il ristorante cinese, su un sito specializzate viene definito uno dei migliori etnici di Roma. “Locale tipico cinese arredato in stile vintage nella zona della basilica San Paolo. Presenta varie formule nel suo menù. Le loro specialità sono ravioli alla griglia, gli spaghetti di soia con verdure piccanti, e per finire il pollo fritto, dalla frittura delicata”.

I controlli nella Capitale sono talvolta a macchia di leopardo. Il Comune di Roma da tempo ha effettuato una serie di verifiche su una libreria romana, ma quando si tratta di controllare alcune attività pare meno zelante.

I controlli degli esercizi commerciali a Roma

Tre settimane fa, quattro vigili urbani sono indagati per aver concesso licenze e permessi in cambio di denaro a gestori di ristoranti, bar, negozi e varie attività. Un giro di favori per sbloccare autorizzazioni, concessioni e pratiche, che, come riporta Il Messaggero, li ha fatti finire nel mirino del nucleo tributario della Guardia di Finanza. La Procura della Repubblica di Roma ha aperto un’inchiesta nei loro confronti, si indaga con l’ipotesi di corruzione. Gli indagati sono quattro persone in servizio presso il Gruppo Tuscolano della polizia locale di Roma Capitale. Secondo quanto ricostruito in sede d’indagine, i gestori degli esercizi commerciali in questione erano disposti a pagare di più, ma almeno erano sicuri che non avrebbero riscontrato problemi durante i controlli.