Schlein fa la piazza ma gli alleati non li fa manco parlare

Schlein piazza

Elly Schlein ha ritrovato la sua piazza e ne è giustamente contenta. Ma sbaglia se si illude che l’alternativa l’alternativa al centrodestra si sia materializzata ieri a Piazza del Popolo a Roma.

Ieri c’era un partito che ha dimostrato buona capacità di mobilitazione in tempi di stanca per la politica. Per ora, le va però ricordato, è come l’altroieri e come domani. Non ci sono fatti nuovi.

Schlein in piazza senza politica

Certamente è giusta l’emozione per il successo dell’iniziativa. E farebbe malissimo il centrodestra a sminuirla. Ma non sposta gli equilibri tra gli schieramenti.

La cosa che lascia più sconcertati – e che testimonia come temessero inizialmente il flop al punto da organizzare e pagare una marea di pullman – è proprio la gioia abbastanza infantile della leader. Se si arriva al punto che, come una ragazzina felice, la segretaria del partito è persino salita sul palco prima del proprio intervento per dire che erano in tanti, c’è da domandarsi se hanno capito la differenza tra attivismo e politica.

Non si agitino a sinistra, ma voglio ricordare che anche Giorgio Almirante riempiva quella piazza, ma non lo abbiamo mai visto inscenare quel grazie di paura prima del tradizionale comizio. 

Ma poi? Poi che succede dopo la manifestazione, onorevole Schlein?

Un’altra cosa che stupisce. Ha ringraziato “le forze di opposizione – due, grillini e verdi/sinistra – che sono venute a trovarci”. In effetti c’erano Conte, Bonelli e Fratoianni. Ora vanno di moda le “delegazioni”.

Colpisce quella frase. “Venute a trovarci”, mica ad intervenire dal palco con i loro leader. Paura di fischi? Oppure il rischio di parole d’ordine di profondamente diverse?

Possiamo dire che l’alternativa strombazzata dalla piazza della Schlein, per ora è solo un’aspirazione legittima, ma ancora non c’è quando si manifesta solo il popolo dem.

Contenuti assenti, soliti slogan

Il resto lo fanno i contenuti. Ora dicono di avere le soluzioni che mancavano quando governavano senza consenso popolare.

Abbiamo ascoltato una sfilza di no conditi da antifascismo e bella ciao. Ah, anche l’immancabile ius soli. La novità non c’è ancora. Ci sono solo le vietate – anche se poche – bandiere della Palestina… Sempre gli stessi.