Sciacalli al San Camillo, sabotato centro Covid

Sciacalli criminali sono entrati in azione questa notte al S.Camillo. E hanno sabotato le apparecchiature del laboratorio destinato ad effettuare il test per i sospetti casi di Covid 19. Lo riporta l’agenzia ANSA in un comunicato di stamattina. Dove si spiega che i carabinieri della compagnia Trastevere sono al lavoro per risalire ai responsabili. I militari stanno facendo i rilievi in laboratorio e gli altri accertamenti del caso dopo la denuncia presentata in mattinata. Il laboratorio doveva entrare in funzione proprio stamattina. A chi poteva dare tanto fastidio da arrivare a distruggerlo? È quello che le Forze dell’Ordine stanno ora cercando di capire. Anche avvalendosi delle telecamere di sorveglianza che potrebbero fornire immagini interessanti e utili. Per identificare al più presto chi si è reso responsabile di un gesto così terribile.
Perché danneggiare apparecchiature che possono permettere di salvare vite umane e dare diagnosi tempestive ai malati di coronavirus è semplicemente criminale. Ci auguriamo che i responsabili vengano acciuffati al più presto e possano marcire per molto tempo in galera.

Laboratorio Covid S. Camillo sabotato  da ignoti. Doveva aprire stamane

E’ stato danneggiato in nottata il nuovo laboratorio del S. Camillo  per condurre test diagnostici su casi sospetti di coronavirus. I carabinieri della compagnia Trastevere sono ora al lavoro all’Interno dell’ospedale romano per capire cosa sia successo. Verosimilmente l’azione vandalica è stata compiuta stanotte secondo quanto riporta l’agenzia di stampa ANSA. Si spera nelle telecamere a circuito chiuso che potrebbero aver ripreso i criminali che hanno compiuto questo gesto orribile. Che nel dramma in cui ci troviamo va ben al di là di un semplice atto vandalico. Ma che suona come un’offesa intollerabile alla collettività. Ai malati ai quali si poteva dare una speranza in più di diagnosi veloce. E ai tanti medici che ogni giorno rischiano la vita per salvarne altre. Sull’episodio che per ora rimane inspiegabile è intervenuto anche l’assessore regionale alla sanità D’Amato. Un gesto ignobile, le prime parole di D’Amato. I colpevoli dovranno essere puniti. Nell’occasione lo stesso assessore ha espresso la volontà di sottoporre tutti i cittadini del Lazio a tampone. Si tratterebbe di sei milioni di controlli, più che giusto ma non sarà una passeggiata. Attualmente è allo studio l’efficacia di due diversi esami, uno allo Spallanzani e l’altro al Policlinico di Tor Vergata. E molti laboratori privati spingono per poter effettuare il test. Ma dalla Regione Lazio ancora non arriva nessuna risposta.

La regione ci impedisce i test Covid-19: perché?