Science: “Il Covid non è nato in laboratorio”. L’immunologa Viola scatenata: “I complottisti ci chiedano scusa”

Sulla vera origine del Covid potrebbe essere messo finalmente un punto: la pandemia non è nata in laboratorio ma ha avuto inizio dal mercato di animali di Wuhan, in Cina. A questa conclusione sono arrivati gli autori di due studi pubblicati sulla rivista Science.
“I nostri risultati forniscono la prova che il mercato di Wuhan è stato il primo epicentro della pandemia di Covid-19 e suggeriscono che SarsCoV2 è probabilmente emerso dal commercio di fauna selvatica in Cina” si legge sull’analisi internazionale coordinata dal professor Michael Worobey, direttore del Dipartimento di ecologia e biologia dell’università dell’Arizona, con il contributo di scienziati da tutto il mondo, che esclude di fatto ogni ipotesi alternativa per l’origine della pandemia.

“Il Covid non è nato in laboratorio ma nel mercato degli animali di Whuan”
Nel secondo articolo gli scienziati hanno ricostruito un vero e proprio albero genealogico dei primi due lignaggi del coronavirus. Dalle evidenze raccolte è emerso che il Sar-CoV-2 avrebbe fatto il salto di specie per la prima volta tra il 23 ottobre e l’8 dicembre 2019, probabilmente intorno al 19 novembre. Si ipotizza che i due lignaggi siano stati trasferiti dagli animali all’uomo in due episodi distinti (qui avevamo parlato dell’ipotesi del doppio salto di specie).
Antonella Viola scatenata: “Chi ha fatto disinformazione chieda scusa”
“Due lavori pubblicati in questi giorni mettono la parola fine alla questione dell’origine del Sars-CoV-2. Come già chiaro dai dati precedenti (e ora chiaro senza ombra di dubbio), il virus è di origine naturale e ha fatto il salto animali-umani nel mercato di Huanan”, il mercato all’ingrosso dei frutti di mare a Wuhan, la metropoli cinese dove a fine 2019 sono stati segnalati i primi casi di Covid. Parte da quanto emerso dalle ultime evidenze scientifiche pubblicate sulla rivista ‘Science’ la riflessione dell’immunologa dell’università di Padova Antonella Viola, che sulla sua pagina Facebook trae alcune conclusioni.
“Questa storia – scrive – ci dice due cose: che il contatto stretto con specie animali selvatiche è un rischio per la salute globale” e, aggiunge, “che chi finora è andato strombazzando le prove dell’origine del virus in laboratorio dovrebbe come minimo scusarsi pubblicamente (o meglio, dopo 2 anni di disinformazione, tra banale influenza, virus manipolato e indebolito, dare le dimissioni e trascorrere la vecchiaia tra monti, nipotini o cantieri)”.