Sciopero a Roma al grido di “Bloccheremo tutto”: cortei e tensioni tra bandiere palestinesi e studenti in protesta

Roma si prepara a due giornate ad alta tensione. Lo sciopero generale di oggi non è solo treni cancellati e bus in ritardo: è soprattutto piazze piene, cortei e una trattativa continua tra manifestanti e forze dell’ordine. Questa mattina la Cgil ha già radunato migliaia di persone in marcia da piazza Vittorio Emanuele fino a Termini, mentre domani toccherà ai centri sociali più radicali, dal Leoncavallo di Milano agli autonomi torinesi di Askatasuna, passando dagli attivisti napoletani di Officina 99 e dall’Ex Opg occupato, scendere in strada per un corteo nazionale che promette di infiammare la città.
L’obiettivo è “Bloccare tutto”, come ribadito da Guido Lutrario, segretario nazionale dell’Usb, durante il corteo della vigilia dal Colosseo alla Piramide Cestia. Una mobilitazione che punta a superare i numeri record del 22 settembre scorso, quando in piazza sono scese 100 mila persone.

La Sapienza blindata e le prime tensioni
La giornata è iniziata all’alba con i blocchi agli ingressi della Sapienza. A piazzale Aldo Moro gli attivisti di Cambiare Rotta hanno incendiato alcuni pneumatici e presidiato i varchi dell’ateneo sventolando bandiere palestinesi. “Qui non entra nessuno”, lo slogan urlato tra fumo e cori. Bloccati anche l’ingresso di Scienze Politiche a Roma Tre e quello di Villa Mirafiori, dove ieri pomeriggio era stato occupato il tetto. Dall’università hanno comunicato che la facoltà di Scienze Politiche, sgomberata il 30 settembre, resterà chiusa per sanificazione e tornerà a funzionare da lunedì 6 ottobre.
I licei in piazza
La mobilitazione si è estesa anche ai licei romani, dove collettivi studenteschi e docenti hanno organizzato presidi agli ingressi prima di dirigersi verso piazzale Aldo Moro. Striscioni e fumogeni hanno colorato le proteste al Ripetta, al Mamiani e al Visconti, mentre gli studenti del Municipio II si sono dati appuntamento a piazza Annibaliano. A Roma est, al liceo Benedetto da Norcia, sono stati gli insegnanti a esporre un cartello con scritto: “La scuola non tace, stop genocidio a Gaza”.
Non sono mancati episodi di tensione. Il collettivo 20 novembre del liceo Plinio Seniore ha denunciato due casi di violenza durante i picchetti: una studentessa a cui sarebbe stata strappata una ciocca di capelli e colpita con uno schiaffo, e un’altra spinta a terra davanti alla succursale.
Domani il corteo “duro” con i centri sociali
La vera prova per le forze dell’ordine sarà però domani pomeriggio. Alle 14.30 da Porta San Paolo partirà un corteo nazionale che vedrà sfilare le sigle antagoniste più note del Paese. Dalla storica occupazione del Leoncavallo ai collettivi torinesi di Askatasuna, dai centri sociali del nord-est fino ai movimenti napoletani di Officina 99 ed Ex Opg. In prima fila anche il collettivo di fabbrica ex Gkn di Firenze.