Sciopero a Roma: Termini nel caos, Metromare chiusa… ma Atac “tiene”. Il corteo arriva alla Torre dei Conti
Roma sta attraversando una giornata di sciopero generale di 24 ore promosso dalla Cgil, con effetti concreti su più fronti: scuola, sanità e servizi pubblici. La Capitale, però, non si è fermata del tutto. A “reggere” la mobilità urbana è stata soprattutto la rete Atac: bus, tram e metropolitane hanno continuato a circolare, evitando il blocco totale degli spostamenti in città. Più complessa la situazione fuori dal perimetro urbano, dove il trasporto regionale e quello extraurbano hanno registrato stop e riduzioni che hanno inciso sulla quotidianità di pendolari e studenti.
Il corteo in centro: “salari, non arsenali”
La manifestazione principale si è snodata nel cuore della città: partenza da piazza Vittorio, attraversamento delle vie centrali e arrivo nella zona dei Fori Imperiali, a ridosso della Torre dei Conti. In testa il messaggio simbolo della giornata, diventato anche slogan politico: “Soldi per i salari, non per gli arsenali”. Secondo gli organizzatori, in piazza c’erano circa 15mila persone. A sfilare non solo iscritti e bandiere sindacali, ma anche studenti, associazioni e realtà territoriali, insieme a rappresentanti politici dell’opposizione, in un mix che ha tenuto insieme lavoro, welfare e diritti sociali.
Trasporti: i treni sono il vero “nodo” della protesta
Se Atac ha garantito una certa continuità nella mobilità interna, il punto più fragile della giornata è stato il sistema ferroviario. Alla stazione Termini si sono accumulati ritardi e cancellazioni, con ripercussioni che hanno interessato soprattutto i collegamenti regionali ma anche alcune tratte a lunga percorrenza. Sul versante del trasporto locale extraurbano e su linee specifiche si sono registrati disservizi significativi: la Metromare (ex Roma-Lido) è risultata chiusa e la Roma–Viterbo ha mostrato un servizio irregolare, tra corse soppresse e rallentamenti. Il risultato complessivo è stata una città “a velocità variabile”.
Scuole e sanità: avvisi alle famiglie, servizi ridotti
Nelle scuole l’impatto è stato immediato ma, in molti casi, previsto: diversi istituti avevano informato le famiglie con circolari nei giorni precedenti, segnalando che non sarebbe stato garantito il regolare svolgimento delle lezioni per l’adesione di docenti e personale Ata. Anche la sanità e i servizi pubblici sono entrati nell’area della protesta, con effetti diversi da struttura a struttura. Al centro della mobilitazione, per il sindacato, resta la richiesta di interventi che incidano su salari, pensioni e precarietà, oltre a una maggiore tutela per chi lavora in settori esposti a rischi elevati.
La Torre dei Conti e Octav Stroici: il cuore pubblico della giornata
Il corteo è stato dedicato a Octav Stroici, operaio morto dopo il crollo avvenuto lo scorso 3 novembre in un cantiere nell’area della Torre dei Conti. Proprio lì, nel luogo diventato simbolico, la manifestazione ha scelto di chiudersi con un messaggio netto: la sicurezza sul lavoro non può restare un tema da commemorazioni occasionali. Caschetti sistemati come memoriale, corone e interventi pubblici hanno legato lo sciopero a un nodo di interesse generale: quante vite si continuano a perdere nei cantieri e quanto pesa, nella catena delle responsabilità, la mancanza di prevenzione? Una domanda che, al di là delle appartenenze, riguarda tutti.