Sciopero generale, domani si ferma l’Italia. E Roma rischia la paralisi

Si preannuncia un venerdì nero per la Capitale. Perché domani i sindacati di base della CUB hanno proclamato uno sciopero generale, che coinvolgerà moltissimi comparti del pubblico e del privato. A cominciare dalla scuola e dai trasporti, toccando anche altri settori nevralgici come quello della sanità. I sindacati di base hanno chiesto per tutti una maggiore dignità sul lavoro, un adeguamento dei salari e la capacità di immaginare un nuovo modello di sviluppo. Capace di superare le disuguaglianze e di impedire lo sfruttamento dei lavoratori. E a rischio saranno non solo autobus e metropolitane, ma anche il trasporto ferroviario ed aereo. Così come scuole e asili nido.

In prima linea durante la pandemia, domani incroceranno le braccia anche gli operatori della sanità pubblica e privata. Non vogliamo essere chiamati eroi, precisano in un comunicato le rappresentanze sindacali del comparto. Ma almeno chiediamo il rispetto per il nostro lavoro. Correttezza e dignità. Perché l’emergenza del coronavirus ha dimostrato come il Sistema sanitario nazionale debba essere rinforzato. Con investimenti economici e potenziamenti di organico. E a rischio stop domani saranno  altri uffici pubblici. Come informa sul proprio sito istituzionale anche il Comune di Roma. Mentre qualche disagio è previsto anche agli sportelli di Poste Italiane.

Sindacati irresponsabili: il 23 sciopero generale a Roma

Fermi treni, aerei bus e metro. Ma disagi per lo sciopero anche agli sportelli delle Poste e per scuole e asili nido

Gli autobus, le metropolitane e le ferrovie concesse della Capitale domani funzioneranno  soltanto nelle ‘fasce di garanzia’. Fino alle 08.30 del mattino, e poi dalle 17 alle 20. Il personale ferroviario aderente allo sciopero invece si asterrà dal lavoro dalle 21 di stasera alle 21 di venerdì, e incroceranno le braccia anche i lavoratori degli appalti ferroviari. Salvo ovviamente i servizi minimi garantiti. Nel trasporto aereo, saranno chiamati alla mobilitazione anche i lavoratori di Alitalia. Contro i licenziamenti, per un lavoro stabile è garantito si legge nella nota dal sindacato. Per una Alitalia unica e pubblica, e per un settore aereo di qualità. Infine oltre che in diversi uffici comunali e sportelli postali, difficoltà potrebbero riscontrarsi anche nelle scuole. Sia per le superiori che per quelle primarie. Senza escludere le materne e gli asili nido. Certamente le realtà che in caso di mancata copertura del servizio metteranno più in crisi genitori e famiglie. Stipendi troppo bassi e mancata stabilizzazione dei precari i principali motivi della protesta.

L’appuntamento per tutte le lavoratrici e i lavoratori aderenti allo sciopero di domani indetto dai sindacati di base della CUB è fissato alle 10 a Piazza Montecitorio. Con un presidio che ovviamente sarà tenuto nel rispetto delle norme del distanziamento sociale e dei protocolli di sicurezza vigenti.

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