Scoperti altri 84 extracomunitari con il reddito di cittadinanza: truffa da 600mila euro. Chi risarcisce lo Stato?

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“La smentisco, il reddito di cittadinanza andrà solo agli italiani”: rispondeva con sicumera Luigi Di Maio alla giornalista che gli chiedeva se il beneficio (con relativa truffa) potesse andare anche a immigrati o extracomunitari. E’ invece di queste ore l’ennesima notizia che sbugiarda il ministro degli Esteri, ma anche gli esponenti del M5s (Grillo in testa) che sostenevano il contrario.

Dichiarando falsamente di vivere in Italia da oltre 10 anni, 84 extracomunitari hanno infatti percepito indebitamente oltre 600mila euro di reddito di cittadinanza. E’ quanto scoperto dalla Guardia di Finanza della compagnia di Capua (Caserta) nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.

Di Maio: “Il reddito di cittadinanza è solo per i cittadini italiani” – YouTube

Truffa del reddito di cittadinanza: l’ultima indagine da Santa Maria Capua Vetere

I finanzieri hanno monitorato l’attività svolta da un Caf operativo in provincia di Caserta scoprendo che le 84 persone che ricevevano il reddito di cittadinanza non ne avevano diritto, non essendo residenti in Italia da almeno un decennio, requisito richiesto per l’erogazione del beneficio. Per loro è scattata una denuncia per truffa ai danni dello Stato.

Mezzo milione a 43 detenuti di Poggioreale: intascavano il rdc dal carcere

Sono solo gli ultimi in ordine di tempo. Sempre in Campania, dove il Movimento 5 Stelle ha il suo zoccolo duro elettorale, è scattato nei giorni scorsi un provvedimento di sequestro preventivo per oltre mezzo milione di euro, emesso dal gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina, è stato eseguito dai finanzieri del Comando provinciale di Napoli nei confronti di 43 persone indagate per truffa per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza.

Le indagini hanno permesso di accertare le situazioni dei 43 soggetti che, benché detenuti, erano stati indicati come presenti all’interno di nuclei familiari percettori del reddito di cittadinanza, evitando così la riduzione dell’importo destinato alla famiglia.

Le Fiamme Gialle hanno individuato le posizioni anche attraverso uno scambio di informazioni con il carcere di Poggioreale. I 43 indagati avrebbero percepito in maniera indebita il reddito di cittadinanza per un importo complessivo di 520.846,38 euro.