Scoperto perché nel Lazio non arrivano mascherine

mascherine mancanti

Mascherine nvisibili? Fatto sta che nel Lazio, a differenza di tutte le altre regioni, di mascherine se ne vedono poche. Le stesse farmacie degli ospedali ne sono state per molto tempo sprovviste. E non passa giorno senza che medici, farmacisti, infermieri, protestino perché le mascherine arrivano col contagocce. Abbiamo visto e sentito autisti dell’autobus, dipendenti dell’Ama, e persino le forze dell’ordine lamentarsi perché c’è carenza di mascherine. Da settimane i giornali, compreso il nostro, accusano la Regione Lazio di Zingaretti e compagni di gestire male queste emergenza, ricevendone in cambio insulti e accuse di bufale.

Mascherine mancanti, opposizioni accusate di bufala

Così come sono stati insultati, dileggiati, ingorati in qualche caso, i consiglieri regionali dell’opposizione che hanno ripetutamente chiesto spiegazioni su questa incredibile carenza di didpositivi. Ieri, addirittura, Zingaretti e Tuminello, il capo della Protezione civile del Lazio, hanno disertato una riunione in Regione per dare spiegazioni o almeno per rispondere a delle domande su tale questione gravissima. Oggi però c’è un’inchiesta del Fatto Quotidiano che spiega parzialmente i motivi di questa colpevole negligenza della Pisana. A quanto riferisce il giornale, la Regione Lazio, sia pur tardivamente, ha commissionato un sacco di mascherine.

Superficialità e inadeguatezza dalla giunta regionale

Solo che ne stanno tuttora arrivando pochissime. E quelle che arrivano sono le cosiddette mascherine chirurgiche, che vanno bene per fare la spesa o comprare le sigarette, ma non sono adatte alle esigenze dei sanitari che hanno a che fare con malati contagiosi. E poi, riferisce sempre Il Fatto, i fornitori a cui la regione si è rivolta non sono proprio affidabilissimi e poi sono tra i più vari. Veditori di lampadine, profumerie, un editore, commercianti di articoli di cancelleria, società anonime svizzere e persino un’azienda offshore con sede nel paradiso fiscale delle isole Cayman. Secondo le fonti del quotidiano, la Guardia di FInanza starebbe già approfondendo la vicenda su disposizione della Procura.

20 milioni di euro di acconti già inviati

Il grave è che la spesa impegnata arriva a 133 milioni di euro, di cui 20 milioni di acconti già inviati. Il materiale sarebbe già dovuto arrivare a fine marzo nel deposito dei vigili del Fuoco della Cecchignola, ma, come ha detto due giorni fa lo stesso Zingaretti, là ci sono per ora solo diecimila mascherine. Bastano per un condominio per una settimana. Certo, stanno arrivando, ma il pressappocchismo e l’inadeguatezza di questi amministratori è ormai evidente. Se la giunta della regione, anziché agire con arroganza, avesse chiesto la collaborazione delle opposizioni, forse adesso i dispositivi ci sarebbero. Aspettiamo che l’emergenza finisca e poi si dovrà rispondere di tutto questo.