Scrive su Fb: “Sono troppo buono” e uccide la moglie che lo aveva denunciato

Franco Panariello, l’uomo che la scorsa notte ha ucciso a coltellate la moglie, Concetta Marruocco, a Cerreto d’Esi in provincia di Ancona, oltre a essere sotto processo con l’accusa di lesioni e maltrattamenti in famiglia dopo che la donna lo aveva denunciato lo scorso marzo aveva anche il divieto di avvicinarsi alla ex e il braccialetto elettronico.
Femminicidio ad Ancona: il killer è un 55enne napoletano
Panariello, fermato dopo il delitto dai carabinieri con l’accusa di omicidio volontario aggravato anche dalla premeditazione, a quanto si apprende, avrebbe ricostruito agli inquirenti di essere andato a casa della ex moglie utilizzando una copia delle chiavi alla ricerca di un chiarimento. Poi dopo una lite, l’ha colpita a morte con diverse coltellate mentre la figlia minore si trovava in un’altra stanza. L’uomo si trova ora in carcere ad Ancona in stato di fermo. ”Il mio assistito ha risposto alle domande, è stato collaborativo e non si è sottratto all’interrogatorio”, dice all’Adnkronos l’avvocato Ruggero Benvenuto in attesa che nei prossimi giorni venga fissata l’udienza di convalida del fermo.

Campione (FdI): “Non riusciamo a proteggere che si rivolgono alla giustizia”
«Oggi ad Ancona è stato perpetrato un altro femminicidio da un uomo gia’ sotto processo per maltrattamenti in famiglia. La moglie, Franca Marruocco, era stata ascoltata in aula a settembre ed aveva confermato le violenze a danno suo e dei suoi figli». Lo dichiara la senatrice FdI Susanna Campione componente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio.
«Questo episodio la dice lunga sul fatto che ancora non riusciamo a proteggere sufficientemente le donne che si rivolgono alla giustizia e e che c’è ancora molto da fare. In primis è necessario mantenere un livello di attenzione molto alto su quanto accade ed essere pronti a captare ogni segnale che ci arriva per continuare a studiare meccanismi legislativi più efficaci a combattere la violenza domestica», conclude.
“A volte il peggior difetto è essere brave persone”. E’ una delle frasi condivise su Facebook da Franco Panariello. Pensava probabilmente di essere una “brava persona”, magari una persona “sincera” e “usata” da altri che approfittano del “tuo buonismo” finché uno “si stanca”, come si legge in altri post da lui condivisi, insieme vedute marine di Torre del Greco, la sua città di origine. Venti anni di inferno per Concetta e i suoi figli, venti anni di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate accuse per le quali l’uomo era a processo. Abusi e insulti anche legati all’identità sessuale di uno dei tre figli. Una vicenda per la quale l’uomo era già stato raggiunto da un divieto di avvicinamento con obbligo del braccialetto elettronico. E le coltellate sono state così il tragico epilogo di una storia di abusi e violenze durata oltre 20 anni,