Scuola: 50 presidi vanno in pensione nel Lazio ma il concorso è ancora in…corso

Scuola

Nel Lazio quest’anno andranno in pensione ben 50 presidi che gestivano scuole della regione. Il concorso ordinario per i “nuovi” dirigenti scolastici, non è però ancora terminato. Dopo le selezioni i candidati sono ora alle prese con la prova scritta. Poi seguirà anche un test orale e alla fine verrà stilata una graduatoria.

Per settembre sembra quindi impossibile che prenderanno posto in presidenza dei neo dirigenti scolastici. L’Ufficio scolastico regionale, però, assicura che avrà un quadro definitivo delle dirigenze già a inizio agosto.

50 pensionamenti e 21 reggenze

Nel Lazio vi sono 685 dirigenti scolastici ma nell’anno scolastico 2023/2024 i presidi in servizio erano 664: 21 scuole erano in reggenza. Si tratta di istituti a cui non viene assegnato un dirigente scolastico titolare, ma è invece previsto un preside “reggente”: un dirigente titolare in un’altra scuola che però svolge la funzione di preside anche in un secondo istituto, con un incarico annuale.

Sommando i 50 pensionamenti con le 21 reggenze dello scorso anno (e uno spostamento), si arriva così a 72 posti vacanti. Da chi verranno occupati i 71 posti?

Il concorso…in corso

Il ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim) ha destinato 50 posti ai candidati che stanno sostenendo il concorso per dirigenti scolastici. Concorso che è ancora in corso. Per questo il Mim ha deciso di “accantonare” 25 dei 50 posti ai vincitori del concorso: le sedi verranno assegnate quindi in un secondo momento, ai candidati che risulteranno vincitori.

I 25 posti “liberi” si aggiungono alle 21 scuole già in reggenza dallo scorso anno, arrivando così a toccare il numero di 43 sedi da occupare. Posti che, spiega l’Usr, verranno assegnati con la mobilità interregionale o con nuove reggenze.

L’USR

“L’importante immissione di nuovi dirigenti scolastici, quest’anno, è dovuta anche dall’aver evitato il trattenimento in servizio dei Dirigenti Scolastici che hanno maturato tutti i requisiti per poter andare in pensione. Questo ha permesso di poter contare, quindi, su un numero importante di posti al fine di fare fronte alle esigenze di organico portando anche linfa nuova al nostro sistema scolastico”, spiega il direttore generale dell’Usr Lazio, Anna Paola Sabatini a Il Messaggero.

Sulle tempistiche, l’Usr ha garantito che entro il 15 luglio saranno rese note le risultanze della mobilità interregionale, ed entro il 15 agosto quelle delle reggenze. L’obiettivo dell’Usr, quindi, è pubblicare gli esiti con ampio anticipo rispetto all’avvio dell’anno scolastico.

A complicare il quadro, anche la recente revisione, da parte del ministero dell’Istruzione, dei criteri che stabiliscono le fasce di complessità delle scuole (da A, le più complesse, a C, meno complesse) .

Fasce per le quali è prevista una retribuzione diversa per il dirigente scolastico in servizio. Con i nuovi criteri ministeriali, aumentano le scuola in fascia B e C, e diminuiscono quelle in fascia A.

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