Scuola aperta a tutti i costi. Stiamo correndo verso la catastrofe?

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Scuola, il timore di molti è che si stia correndo incontro alla terza ondata a gran velocità. Ma Pd e grillini sono tetragoni a ogni prudenza sulla scuola. “Auspico che il giorno 7” gennaio “le scuole secondarie di secondo grado possano ripartire con la didattica mista, almeno il 50 per cento in presenza nel segno della flessibilità”, per garantire la sicurezza di studenti, famiglie, docenti e personale Ata. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in occasione della conferenza stampa di fine anno. Il premier ha sottolineato la possibilità di situazioni flessibili, “paese per paese, scuola per scuola”. Frutto del lavoro coordinato da parte delle prefetture, ammettendo che “il trasporto si è rivelato uno dei momenti più critici”, perché bisognerebbe “quintuplicare la flotta dei mezzi di trasporto.

A una settimana dalla riapertura il caos regna nella scuola

Ma i dubbi restano. Li esprime Stefano Mugnai, vice presidente del gruppo Forza Italia alla Camera dei Deputati. “Siamo a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno 2021 e dalla ripartenza della scuola, ma ancora il caos regna sovrano nel mondo dell’istruzione. Nonostante l’accordo Stato-Regioni siglato in data 23 dicembre che prevede ritorno in classe per 2,5 milioni di studenti nelle scuole superiori. In reltà, tutto è ancora poco chiaro e le critiche dal mondo dell’istruzione si alzano sempre con maggiore frequenza. Due sono i temi più caldi: la dad e le conseguenze sociali del suo utilizzo ed i problemi mai risolti del trasporto pubblico locale per gli studenti.

“Siamo fermi al luglio scorso”

Secondo il calendario siamo a fine dicembre 2020, ma è come se fossimo nei fatti ancora fermi a luglio 2020. Nessun passo avanti è stato fatto. Il ministro dell’Istruzione e dei banchi a rotelle, Lucia Azzolina non è stata capace di produrre alcuna soluzione concreta né per la formazione dei nostri figli né tantomeno per i loro quotidiani spostamenti. Come padre, sono anch’io molto preoccupato per il futuro dell’istruzione dei miei figli. Quale formazione e crescita potremo infatti garantire per i nostri figli se negheremo loro il contatto con i loro coetanei e il rapporto vero con i loro insegnanti? Non penseremo per caso di sostituire il tutto con un pc ed una web cam? Questa poteva essere una soluzione tampone, momentanea, non la scuola del 2020-2021 o peggio ancora del futuro”.

Non è detto che tutti debbano avere un computer

“La didattica a distanza mantenuta nel tempo e solo ridotta talvolta ha rivoluzionato in negativo la formazione scolastica e distrutto i rapporti umani, la base della crescita di ogni bambino o giovane. Senza contare, e lo abbiamo ribadito più volte come Forza Italia, che non tutti godono della possibilità su scala nazionale di avere per forza un computer e la connessione a casa. Non tutti infatti se lo possono permettere economicamente”. E conclude: “La situazione della scuola italiana a pochi giorni dalla ripartenza desta preoccupazione. Il problema principale – ha spiegato Giannelli dell’Associazione nazionale presidi – riguarda la mancata o insufficiente riorganizzazione dei trasporti che sta costringendo i Prefetti a chiedere alle scuole di effettuare dei turni di entrata in orari scaglionati molto impegnativi.

Ancora oggi la scuola è un cantiere aperto

In particolare, far uscire da scuola i ragazzi alle 15 o alle 16, soprattutto per studenti pendolari, comporterà un rientro a casa c omplicato. Misure che causeranno difficoltà sia alle famiglie che allo studio domestico. Senza dimenticare il problema del rischio contagi nelle scuole visti i prevedibili assembramenti (gli spazi non sono sufficienti per tutte le attività curricolari) e le eventuali caotiche quarantene già vissute a settembre scorso. In conclusione – dice Mugnai – una scuola che appare realmente ancora un cantiere aperto, senza però mai avere una data definitiva di conclusione dei problemi”.