Scuola, Azzolina sconfitta anche nel Lazio: Zingaretti posticipa la riapertura

Anche Zingaretti finalmente capisce che con l’impennata dei contagi non si può riaprire la scuola. Il Presidente della Regione Lazio infatti, visto l’incremento della curva dei contagi da coronavirus, firmerà oggi un’ordinanza per posticipare al 18 gennaio l’apertura in presenza delle scuole superiori. Fino a quella data continuerà ad essere attiva la didattica a distanza per gli studenti delle scuole secondarie. Nel frattempo prosegue la campagna “Scuolasicura” che offre gratuitamente a ragazzi dai 14 ai 18 anni senza prescrizione medica e al personale scolastico munito di prescrizione la possibilità di effettuare un tampone rapido. Le università proseguiranno con la didattica a distanza come previsto dal Dpcm nazionale.
La scuola nel Lazio riprenderà il 18 gennaio
“Il nostro obiettivo – spiega il vicepresidente della giunta regionale Daniele Leodori – è quello di riaprire in sicurezza le scuole ma è doveroso farlo garantendo il massimo livello di attenzione. La Regione Lazio dopo aver potenziato il sistema dei trasporti è pronta a far ritornare gli studenti in presenza ma la curva dei contagi di questi ultimi giorni ci costringe a scegliere la prudenza”. “Dal 18 gennaio – conclude Leodori – seguiremo le indicazioni nazionali in merito alla riapertura in presenza delle scuole”.

Il Cts: sulla scuola non si può rischiare
D’altra parte il Cts aveva avvertito. Sulla scuola non è necessario “rischiare, bisogna fare delle cose con intelligenza. Comprendendo che siamo nel pieno di una pandemia, ci sono dei rischi cosiddetti accettabili: a scuola si può andare se le condizioni sono compatibili”. Così il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo. “Trovo positivo che il dibattito politico sulla scuola abbia raggiunto livelli di attenzione che raramente in passato aveva. Dopodiché dobbiamo considerare le criticità esistenti. La scuola non è esente da rischi ma si può convivere con il rischio. Dobbiamo valutare area per area se le condizioni esterne alla scuola sono state soddisfatte. Se non si entra nella logica del rischio accettabile la scuola resterà chiusa con la didattica a distanza fino a settembre–ottobre, quando l’immunità di gregge sarà raggiunta”.