Scuola, chi apre e chi no. Ecco la mappa degli Istituti di Roma

La scuola si prepara a riaprire i battenti. Dopo sei mesi esatti, considerando che il lockdown è iniziato nella prima settimana di marzo. Tra ansie e timori di ogni tipo, tra genitori e docenti. Perché nonostante le rassicurazioni della ministra Azzolina quello dell’avvio dell’anno scolastico rimane forse il più grande ‘buco nero’ della cosiddetta fase due. I famosi banchi monoposto a rotelle sono stati consegnati solo in minima parte, e l’appalto alla società Nexus sarebbe addirittura stato revocato dal commissario Arcuri. Mancano all’appello solo a Roma oltre 400 cattedre, e migliaia di insegnanti precari aspettando la fatidica chiamata. Per non parlare della situazione delle mense per chi fa il tempo pieno. Sulla quale si sono registrate prese di posizione fortissime da parte dei sindacati. Che chiedono garanzie sulle dotazioni di protezione personale e sulla effettiva avvenuta santificazione di tutti gli spazi. In tutto questo caos, il governo ha fatto un po’ come Ponzio Pilato. Ovvero, se ne è lavato le mani. Delegando il calendario delle aperture degli Istituti agli enti locali. Ferma restando la data nazionale del 14 settembre. E le eventuali responsabilità civili e penali spetteranno a presidi e dirigenti scolastici. Che ovviamente stanno cercando di fare i miracoli, ma che rischiano grosso. Per consentire ai nostri figli di riprendere a frequentare le scuole in sicurezza.

Scuola, sale la preoccupazione. Ci sono 60mila cattedre vuote. E i banchi?

Chat intasate e linee calde tra presidi e genitori. Molti Istituti chiedono alla Regione e al comune di non aprire lunedì 

Linee roventi e chat intasate tra genitori e presidi. Preoccupazione a mille. Sta succedendo anche questo nella vigilia della ripresa dell’anno scolastico. E mentre da via Cristoforo Colombo confermano che si rientrerà tutti lunedì 14, diversi Istituti non si sentono pronti. E chiedono a gran voce un rinvio di qualche giorno. Magari arrivando al 24, dopo la consultazione referendaria. Per la quale comunque diverse scuole dovranno chiudere. È il caso dell’IC Belli a Parco della Vittoria, che ha emesso una comunicazione lapidaria. Non sono arrivati i banchi, non possiamo garantire la riapertura. O del plesso Crispi a Largo Oriani. Qui il neo dirigente scolastico Marco Scicchitano ha chiesto tempo fino al 16 settembre, due giorni in più. Per dei lavoro di ingegneria che sono ancora in corso. E che per lunedì non saranno terminati. Poi c’è chi aprirà comunque, ma obtorto collo. La IC di frontiera di via Poseidone a Torre Angela ubbidirà, ma la dirigente scolastica Annalisa Laudando ha diffuso un comunicato sibillino. Le lezioni riprenderanno ‘forzatamente’ il 14, ha detto la dirigente. Sabato e domenica faremo le igienizzazioni, visto che la consegna delle aule è prevista per oggi. E poi lunedì si torna in classe. Perché non mi è stato accordato dagli enti preposti il differimento dell’apertura. Nonostante sia stato chiesto a gran voce dal consiglio d’Istituto.

Alla Ruiz all’Eur le seconde classi entrano il 15, all’IC Fabiola il 24. E a via Fucini quarte e quinte a giorni alternati 

Di fronte alla mancanza di indicazioni chiare per tutti i presidi e i direttori di Istituto si sono dovuti arrangiare. Cercando di evitare il più possibile gli assembramenti e di rispettare le disposizioni del ministero e degli enti locali. Così all’Istituto Ruiz all’Eur le seconde classi entreranno martedì 15. Mentre a via Fabiola a Monteverde addirittura il 24. E c’è anche chi è ricorso ai giorni alterni, come per esempio accadrà alla scuola di via Fucini a Talenti. Insomma, siamo alla piena autogestione e speriamo bene per la salute di tutti. Intanto, il caos è certamente garantito.

https://www.iltempo.it/roma-capitale/2020/09/09/news/scuole-di-roma-chiuse-non-riaprono-14-settembre-24480078/