Scuola, i presidi lanciano l’allarme: a dieci giorni dall’inizio mancano regole chiare dal governo

riapertura scuola pandemia

Scuola, ancora una volta il governo inadeguato. “A dieci giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico l’avvio ordinato delle attività è pregiudicato da problematiche a cui non è stata ancora fornita una soluzione efficace e univoca. L’individuazione delle soluzioni non può né deve essere lasciata alla libera interpretazione delle scuole e dei dirigenti scolastici. Si tratta di questioni complesse che devono essere affrontate a livello nazionale”. Lo afferma il presidente nazionale dei presidi, Antonello Giannelli. “I più pressanti interrogativi, che a oggi rimangono senza una risposta soddisfacente, riguardano diversi problemi. Il controllo quotidiano, attraverso app, del possesso della certificazione verde da parte di tutti i lavoratori.

I presidi: problemi anche con le supplenze

Con conseguente aggravio organizzativo e malgrado l’insufficiente disponibilità di risorse umane già contemporaneamente impegnate nello svolgimento di altri compiti la gestione. Garantendo il diritto allo studio degli alunni, della sostituzione del personale dichiarato assente per mancato possesso della certificazione verde”. “Ricordo – continua il Presidente dell’Anp – che da una parte si dispone che l’incarico di supplenza sia conferito al quinto giorno di assenza del titolare anche nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria. E dall’altra, non si è in possesso di indicazioni certe sul termine di durata del contratto di supplenza. Questo a causa dei presupposti stessi del rilascio della certificazione verde.

Norme contraddittorie sulla scuola

La gestione del personale con certificazione verde avente scadenza in prossimità dell’inizio dell’anno scolastico in base alla Nota del Ministero dell’istruzione n. 900 del 18 agosto 2021 e in difformità rispetto a quanto riportato nel Protocollo di Intesa Mi-OOSS del 14 agosto 2021, le scuole utilizzeranno le risorse per effettuare tamponi al solo personale “fragile”. A quale indicazione dovranno attenersi i dirigenti scolastici, a quella contenuta nel Protocollo o a quella riportata nella citata Nota?”. “Se le scuole devono effettuare una simile attività di screening, chi ne decide la cadenza e i destinatari? In altri termini, lo screening sarà effettuato su richiesta del dipendente o sarà il dirigente scolastico, d’accordo con le autorità sanitarie, a determinarne cadenza e possibili beneficiari?”, si domanda Giannelli.

Occorrono risposte tempestive

E ancora: “Quando le scuole potranno disporre di indicazioni chiare sulla gestione del coinvolgimento degli alunni fragili nelle attività didattiche, atteso che il Decreto sostegni bis rimanda a una apposita ordinanza ad oggi non ancora emanata?”. Conclude Giannelli: “Occorre che l’amministrazione fornisca tempestivamente risposte chiare che impediscano alle scuole e ai loro dirigenti di esporsi a difficoltà che appaiono al momento ingestibili e insuperabili nonché a contenziosi certi”.

Forza Italia: la riapertura della scuola resta una scommessa

Anche Forza Italia chiede chiarimenti. “Preoccupano i ripetuti allarmi lanciati dai presidi, che chiedono di rivedere il protocollo sulla quarantena in caso di alunni positivi al Covid, prefigurando in certi casi l’inevitabile ricorso alla didattica a distanza”. Lo afferma la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini. “Restano dunque ancora incertezze: quella ormai storica sulla copertura delle cattedre. E poi quelle sulla sostituzione dei docenti no vax, sui tamponi, sul controllo dei Green Pass, sulla reale possibilità di distanziamento in classe. La soluzione non può certo essere quella suggerita dal ministero di tenere aperte le finestre anche d’inverno. Il dato confortante riguarda la percentuale sempre più alta del personale scolastico vaccinato, ma la riapertura ordinata delle scuole resta ad oggi una scommessa”.