Scuola, tra doppi turni entrate scaglionate e rischio caos

Rischio caos nella scuola. Che fortunatamente ha ripreso in presenza, dopo il periodo della DAD. Alienante per tutti, studenti e genitori. Ma purtroppo i problemi non mancano, e a causa del covid che ancora non è definitivamente archiviato, le difficoltà si ripresentano puntuale i ogni giorno. A cominciare dai mezzi pubblici spesso in ritardo e sovraffollati, specie nelle grandi città. Con il governo che ha promesso nuovi stanziamenti nella prossima finanziaria, proprio dedicati al TPL. Per consentire ai comuni e alle regioni di acquistare nuovi bus. E di potenziare le corse di ferrovie locali e metropolitane. Intanto però la situazione è ferma a un anno fa. E lo stesso vale per gli spazi all’interno dei plessi scolastici. Con aule troppo piccole, insufficienti a garantire il distanziamento. Ecco allora la soluzione trovata dal ministero, gli ingressi e le uscite scaglionate. Mai digeriti da alunni e famiglie.  Perché in questo modo, si rischia di terminare la giornata di studio alle 16.30. Specie negli istituti tecnici, dove ci sono più ore €a svolgere. Di uscire con il buio quindi. Senza la possibilità di fare compiti, o di dedicarsi a qualche sport. Fondamentale nell’età dell’adolescenza. Ed ecco allora che monta la protesta. Mentre le proposte alternative non mancano.

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Studenti e sindacati contro i nuovi orari nella scuola

“Lo scaglionamento non funziona. Dall’inizio della pandemia ci siamo sempre impegnati nel chiedere un rientro sicuro e che garantisca il diritto allo studio di tutti e non smetteremo di farlo”.La Rete Studenti Medi ha infatti reso noti i risultati di un’indagine sulla soddisfazione degli alunni tornati tra i banchi di scuola post periodo Covid. “Questi dati mostrano come ancora una volta la scuola abbia riaperto senza mettere gli studenti al centro, ma piuttosto continuando a scaricare su di noi il peso di questa fase così difficile”.

E l’appoggio arriva anche dai sindacati. “Hanno ragione i ragazzi e le ragazze quando chiedono di eliminare la doppia fascia di ingresso a scuola. Hanno ragione, perché non ci sono evidenze empiriche che giustificano questa decisione. Si dice, ma restano soltanto parole, che i giovani sono il futuro è che su di loro la società punta per il domani. Quando poi però manifestano il dissenso, quando però chiedono il rientro in classe con orari uniformi e senza scaglioni, nessuno li ascolta e vengono marginalizzati” – afferma Saverio Pantuso, Segretario della Uil Scuola Lazio. “La protesta dei giorni scorsi della Rete degli studenti medi – ricorda Pantuso – ha evidenziato un punto che nessuno ormai può più nascondere: il diritto alla scuola, al tempo libero, alla socializzazione. L’emergenza sanitaria, i lockdown, le restrizioni, la Dad hanno già penalizzato è stravolto la vita di tante ragazze e di tanti ragazzi per quasi due anni. Adesso ci vuole coraggio, insieme dobbiamo riconsegnare loro una scuola che superi il concetto degli scaglionamenti”.

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