Scuole ancora all’anno zero: riaprono ma con gli stessi problemi

studenti scuole

“La riapertura odierna delle scuole, nel Lazio come in tutta Italia, sia pure a differenti livelli è sicuramente un fatto positivo che dà fiducia e speranza ai nostri studenti e alle loro famiglie. Aver organizzato a livello nazionale il rientro in classe, senza le alternative diffuse tra comuni, province e regioni, riteniamo possa essere di buon auspicio per un ritorno ad una didattica efficace”.

Grande ottimismo, ma le scuole devono essere meno affollate

È quanto dichiara all’Adnkronos il presidente dell’Anp Lazio, Mario Rusconi, secondo cui “aver creato una cabina di regia nazionale che stabilisca il ritorno nelle scuole, a seconda che si sia in zona rossa o arancione, è molto importante per ristabilire, almeno sulla frequenza in classe, un modello di comportamento uniforme”. Inoltre aggiunge Rusconi: “Sulla base dell’esperienza fatta sin qui in periodo di pandemia, soprattutto nella nostra regione auspichiamo che la scuola del post Covid preveda classi meno affollate e composte al massimo da 22 studenti”.

Ristrutturare gli edifici scolastici

Ci auguriamo inoltre – sottolinea – che una cospicua parte delle risorse del recovery fund possa essere utilizzata per la ristrutturazione degli edifici scolastici. E con opere importanti di manutenzione ordinaria e straordinaria. Soprattutto in città come Roma dove l’età media degli edifici è considerevolmente elevata”. Secondo Rusconi non si deve poi “dimenticare che in questi anni i proprietari degli immobili che ospitano le scuole (comuni, province, regioni e città metropolitane) non sempre sono stati in grado di manutenere gli edifici in questione”.

Per le scuole siamo ancora all’anno zero

Ma c’è anche chi manifesta perplessità. “Siamo rientrati senza un minimo screening sistematico sul fronte tamponi. Alle 9 avevamo un ragazzo con 38 di febbre a scuola. Abbiamo eseguito la procedura alla lettera: lo abbiamo portato nell’aula Covid, avvisato i genitori etc. Noi non misuriamo la temperatura agli studenti perché non è obbligatorio, ma i genitori hanno la responsabilità di controllare”. Ad affermarlo Cristina Costarelli, dirigente scolastico del Liceo scientifico Isacco Newton della Capitale e numero due dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio.

Carenze alle quali non si è sopperito

“Oggi – ha proseguito la preside – nel primo giorno di ritorno in classe in presenza anche per le superiori nel Lazio ci troviamo ancora a chiedere le stesse cose di prima. Perché non sono state realizzate. Dai trasporti in poi. A scuola abbiamo distributori bloccati, igienizziamo qualsiasi cosa e poi veniamo informati di casi positività tra famiglie e ragazzi già da prima del rientro. Il problema non è della scuola, ma di ciò che sta attorno alla scuola”.