Scusatevi con Martelli, voi padroni della regione Lazio (Video)
Ecco a chi deve chiedere scusa Alessio D’Amato, ecco chi hanno offeso oggi i personaggi che comandano – comandano, non governano – oggi alla regione Lazio, Massimo Martelli e la comunità che lo segue nella battaglia per il Forlanini.
Oggi dalla regione sono uscite parole pesanti – anonime perché vili- contro l’ultimo primario di chirurgia toracica, ieri sera ospite da Giletti come dal video qui sotto.
Regione contro Martelli
Martelli ha salvato una marea di vite umane nel suo straordinario percorso professionale e dalla regione gli anonimi rossi della sanità si permettono di parlare di speculazione sulle vite umane. Persino chi tratta in queste ore con gruppi privati che vogliono gozzovigliare a Roma con cliniche di cardiochirurgia in zona Casal Palocco. Ma ci torneremo se oseranno.
Martelli è messo all’indice da D’Amato e dalla sua marmaglia all’ufficio stampa della regione Lazio che nessuno osa contrastare perché gli affari sono affari. E il Forlanini non può tornare alla sanità. Domani ci racconteremo altri dettagli.
Il Forlanini serve alla sanità
Fatto sta che in una Nazione come l’Italia in cui i posti letto di terapia intensiva sono cinquemila – nulla – si fa passare per capriccio l’ipotesi di riaprire il Forlanini. E si dice che preferiscono mettere posti letto qua, la’ e ancora più giù, arriveranno magari chissà dove. Ricordate la storiella dei carri armati di Mussolini?
Martelli ha proposto da Giletti di ripartire da una speranza da offrire ai cittadini “anziché sparpagliare i malati, magari infettando altri reparti ospedalieri”.
Macche’, lo zoticume rosso non ha vergogna e insulta. A due passi dallo Spallanzani farebbe comodo avere di nuovo quella struttura a disposizione. Ma D’Amato dice niet.
Il Forlanini nacque contro la tubercolosi senza disperdere i malati, “nessuno si sarebbe mai sognato allora di portare gli infetti in altri ospedali”. Ora c’entrano i barboni e poi sarà il turno delle Ong.
Martelli non propone duemila posti letto, ma 100-200. Per ricominciare a credere.
#nonelarena Prof. Martelli: "Quando morivano 25mila persone all'anno di tubercolosi a nessun matto veniva in mente di prendere il paziente con tubercolosi e portarlo all'Ospedale Umberto I" https://t.co/qT7LPET7lr
— La7 (@La7tv) March 15, 2020