Se la moda post Covid del futuro si ispira al passato: appuntamento ad Altaroma

alta roma moda

La moda post Covid si ispira a un passato in chiaroscuro, per accendere i riflettori su tematiche di stretta attualità. E’ questo il filo conduttore che unisce le collezioni ideate e realizzate dalle tre studentesse di Istituto Modartech di Pontedera (Pisa) selezionate come finaliste per il prestigioso Concorso nazionale Professione Moda Giovani Stilisti – Rmi, promosso da Cna Federmoda con il patrocinio di Altaroma. Le collezioni sono state sviluppate durante il percorso triennale in Fashion Design, che porta al conseguimento del Diploma Accademico di Primo Livello.

La moda secondo tre studentesse di Modartech

Che è equivalente alla Laurea Breve, e offrono uno spaccato della moda dalla prospettiva della Generazione Z. Capi e accessori diventano strumento per lanciare messaggi di portata sociale, condurre battaglie, schierarsi nel dibattito pubblico, senza timori reverenziali. Così la collezione “Chimney Sweep Shout” di Serena Carpita, selezionata come finalista nella seziona Abbigliamento del contest nazionale, riporta agli anni della prima rivoluzione industriale. Durante la quale William Blake denunciava le condizioni dei bambini spazzacamino

La moda anche come denuncia sociale

Oltre che l’eccessivo sfruttamento della natura da parte dell’uomo. Un dualismo tra bene e male che oggi dà forma a capi in tessuti sostenibili come canapa, bamboo, lana di pecora massese agugliata, denim riciclato e colorazioni sostenibili ottenute con carbone vegetale e allume di rocca. “Foggy Road” è invece il titolo della collezione di Chiara Volpi, in finale nella sezione Abbigliamento. L’atmosfera è quella del contesto storico e sociale della Prima Guerra Mondiale e a far scattare la scintilla dell’ispirazione è stata una storia familiare.

Riflessioni anche sulla lavorazione dlla pelle

La qual parte dal ritrovamento di una lettera. La “strada fumosa” è quella che conduce alla realizzazione personale, attraverso dubbi, preoccupazioni, tentativi coraggiosi, riprodotti in capi leggeri, ricamati a mano, con stampe e serigrafie a individuare alcune parole chiave. Nella sezione Calzatura-Accessori, invece, si qualifica finalista Lisa Taddei, grazie alla collezione “Black Gold”, che valorizza la lavorazione della pelle tipica dei distretti toscani, usando la tecnica del taglio laser per evocare antiche tradizioni dei popoli africani. Dando vita ad accessori che parlano di inclusione sociale, consapevolezza e diritto alla libertà di espressione.

I vincitori del concorso saranno svelati nel il 9 luglio, durante Altaroma.

(Foto: gaiaitalia. com notizie)