Segnali. Presidio Fdi. La violenza non è la soluzione (video)

Presidio Fdi

Primi segnali, l’opposizione vuol fare la sua parte in rappresentanza del popolo esasperato e da questa settimana, alla Camera, ci sarà un presidio di Fdi. Fratelli d’Italia – lo ha detto ieri Giorgia Meloni nella trasmissione di Lucia Annunziata – “vuole dare voce alle categorie massacrate da questo governo e far sì che la politica dia risposte serie”.

E fa bene, perché è impressionante che sui social si arrivi addirittura a mettere sotto accusa il centrodestra se non “fa qualcosa”. Ma il centrodestra non deve “fare qualcosa”, bensì deve rappresentare quella larghissima maggioranza del popolo italiano che non sopporta più Giuseppe Conte.

Il presidio di Fdi. E poi cambiare il mazzo di carte

Sapendo che una strada è impraticabile ed è bene che tutti se lo mettano bene in testa: la violenza ha solo l’effetto di far sbattere in galera qualche persona esasperata che perde la testa. Ed è un delitto strumentalizzare la rabbia per poche briciole di consenso.

Le pagliacciate servono solo al governo Conte per continuare a tenerci al guinzaglio. Bene, dunque, il presidio di Fdi. Ma nessuno si offenda se diciamo che non basta.

Non siamo iscritti al partito di quelli che pretendono a vanvera di buttare giù il governo. In democrazia contano i numeri parlamentari e per ora la maggioranza regge. Per farla cadere bisogna cambiare il mazzo di carte.

Via Conte e gestione comune della crisi fino al voto

Se Conte rifiuta di condividere con l’opposizione le proposte per reggere all’urto del Covid, ci vuole uno scatto del centrodestra. Perché nessuno capisce nulla di quel che accade. Bisogna dire a Mattarella che ci possono essere numeri per una gestione comune della crisi e poi andare al voto. Basta un premier diverso da quello che c’è, che è un irresponsabile come pochi.

Ma se non c’è neppure questa alternativa – che in politica va proposta perché altrimenti si è extraparlamentari e basta – occorre chiamare la piazza in modo permanente. E farla davvero ‘sta benedetta mobilitazione popolare. Perché da troppo tempo se ne parla e poi è dimenticata. Non “fare qualcosa”, ma quello che è giusto fare. E il popolo comprenderà.