Sei anni fa la strage di Parigi e del Bataclan: in Italia l’hanno già dimenticata (video)

strage Bataclan

«Erano da poco passate le 22 di quel 13 novembre  del 2015 quando Parigi veniva colpita al cuore da 6 attacchi terroristici di matrice jihadista: sparavano sulla folla, in strada, tra i giovani che stavano trascorrendo la serata fuori casa. 130 innocenti uccisi , 90 dei quali al teatro Bataclan. Una notte che ha sconvolto  il mondo e che voglio ricordare con un pensiero alle famiglie di tutte le vittime e in particolare alla famiglia di Valeria Solesin, la ricercatrice veneziana che a soli 28 anni ha perso la vita per la follia criminale di chi voleva mettere in pericolo i nostri valori, la nostra democrazia». Così in un post su Fb il vicepresidente della Camera Camera Ettore Rosato (IV).

Uno dei pochi politici italiani a ricordare quella strage islamista per la quale è in corso proprio in questi giorni un processo in Francia.

La strage del Bataclan, dimenticata in Italia

Come ha ricostruito l’Agi, la corte di assise di Parigi ha messo a fuoco in quest’ultima settimana del processo iniziato l’8 settembre scorso i percorsi di vita dei 14 uomini accusati a vario titolo di aver partecipato agli attentati di Parigi del 13 novembre 2015, che hanno provocato 130 vittime.

«La strage del Bataclan non fu altro che la risposta ai raid condotti dalla Francia contro il sedicente Stato islamico». A dirlo in aula al processo per gli attentati terroristici del 13 novembre 2015 di Parigi è Salah Abdeslam, l’unico assalitore sopravvissuto del commando. Nell’aula di Parigi dove si sta tenendo il processo relativo ai 6 attentati, ha preso parola anche la mamma di Valeria Solesin.

La straziante lettera della mamma di Valeria Solesin

Lo ha fatto parlando direttamente coi terroristi: “Cosa rappresentano per loro questi 130 morti, i morti che noi piangiamo e che per motivi a noi misteriosi sono diventati il loro bersaglio? Chiedo agli imputati di rispondere ed esprimere il loro pensiero. Ho sentito dire da uno degli imputati (Salah Abdeslam ndr) che l’uccisione di 130 persone non ha niente di personale questa allocuzione così banale e convenzionale mi ha fatto pensare. È rivelatrice di un pensiero più profondo e netto. Per loro questi morti non sono persone, non sono esseri umani”.

https://www.youtube.com/watch?v=G6QEL_iLkac