La Lucarelli approfitta della guerra per il solito attacco a Salvini

Il nemico di Selvaggia Lucarelli non è Putin, e nemmeno Zelensky: in tempo di guerra l’odio è rivolto sempre contro Matteo Salvini.
L’ultima della signora è legata al tema dell’immigrazione, perché il leader della Lega osa “privilegiare” chi scappa dalla guerra. E così, la Lucarelli sbraita: “Salvini fa la cosa più meschina: distingue fra profughi veri e profughi finti”. Con la stessa agilità di ragionamento che la cosa più meschina è proprio quella di andare all’attacco di un leader che vorrebbe salvare donne, anziani, bambini, fragili, dalla follia delle bombe.

Lucarelli mossa dall’odio contro Salvini
E Salvini replica giustamente a tono: “Ebbene sì. È un dovere, civico e morale, accogliere e proteggere chi scappa davvero dalla guerra, senza riempire l’Italia di clandestini e delinquenti che arrivano con barchini e barconi”.
È veramente triste assistere alle intemerate di questi presunti maestri di pensiero che vogliono spiegare come fare politica a chi la fa e per questo ottiene copiosi consensi. Come se il tema dell’immigrazione clandestina possa essere cancellato dall’agenda politica dell’Italia.
Come se gli sbarchi non fossero aumentati
Invece c’è tutto intero, come testimoniano gli sbarchi di ogni giorno a cui il ministro Luciana Lamorgese proprio non riesce a porre riparo.
Di qui a poco, l’Italia rischia di vedersi davvero invasa e per questo le parole del leader della Lega hanno un senso: di questi tempi c’è bisogno di indicare una priorità anche sulla solidarietà. E non c’è dubbio che il sostegno a chi si è trovare a dover fuggire dalla guerra in casa debba essere considerato prevalente.
Non per Selvaggia Lucarelli, che dal suo divano predica il da farsi quando non sa di che si parla. E diventa francamente fastidioso questo atteggiamento tipico di certa cultura snob che deve farsi notare a tutti i costi. Riescono nell’obiettivo – farsi notare – ma solo per suscitare una pena infinita agli occhi degli italiani che ancora sono capaci di ragionare.