Sfattoria degli Ultimi, il TAR accoglie la sospensiva. Animali salvi fino a metà settembre

La Fattoria degli Ultimi ha vinto il secondo round. Dopo che il Tribunale amministrativo aveva rigettato il promo ricorso. Non ravvisando le caratteristiche di urgenza necessarie per disporre il provvedimento cautelare. Adesso invece, il TAR ha concesso la sospensiva. Almeno fino al 14 settembre, quando la questione relativa all’abbattimento dei 130 animali ospiti della Sfattoria verrà affrontata nel merito. Per ora comunque, animalisti e amici della Sfattoria possono tirare un sospiro di sollievo. Insieme ai maiali e ai cinghiali ospiti della struttura. Tutti destinati all’abbattimento, in conformità ad una ordinanza emessa dalla Asl Rm1 per il contenimento della peste suina. Rischio, almeno per ora, scongiurato.

Peste suina, 800 maialini abbattuti alle porte di Roma. Tra rabbia e orrore

Alla Sfattoria festeggiano. Ma maiali e cinghiali non sono fuori pericolo

Il Tar del Lazio, con decreto n. 5380 firmato dal presidente Rizzetto, ha deciso di accogliere la richiesta di sospensiva urgente dell’ordinanza di abbattimento della ASL Roma 1. Per i maiali e i cinghiali ospitati alla Sfattoria degli Ultimi. La decisione è ora rimandata al 14 settembre, giorno in cui si terrà l’udienza. Fissata per chiarire le motivazioni alla base della decisione della Asl di abbattere gli animali. E verificare l’effettiva necessità di farlo. Proprio la Asl, in vista del 14 settembre, dovrà depositare altri documenti che motivano appunto la linea di condotta adottata.

La battaglia della Sfattoria degli Ultimi per salvare gli animali

La decisione del Tar di accogliere la sospensiva arriva soltanto il giorno dopo quella di rigettare il primo ricorso presentato dagli avvocati della Sfattoria degli Ultimi. I giudici amministrativi avevano ritenuto che non esistesse “un caso di eccezionale gravità ed urgenza. Tale da non consentire neppure la previa notificazione del ricorso e la domanda di misure cautelari provvisorie con decreto presidenziale”. Gli operatori della Sfattoria degli Ultimi, supportati dalla rete di associazioni che si batte per i diritti animali, da parte della politica e da migliaia di cittadini, non si sono però arresi. E hanno presentato una richiesta di sospensiva che è stata alla fine accolta.

Alla Sfattoria degli Ultimi sono presenti circa 130 tra maiali salvati da condizioni di maltrattamento e cinghiali inurbati (quelli che vengono catturati in ambito urbano). Che avrebbero potuto creare problemi alla comunità. E che sarebbero quindi stati abbattuti secondo i protocolli vigenti. Il rifugio sorge in via Arcore, all’interno dunque della “zona rossa” individuata dal commissario straordinario per la peste suina. E l’8 agosto è stato raggiunto da una notifica da parte dell’Asl 1. Che ha imposto l’abbattimento di tutti gli animali tramite elettrochoc. Questo nonostante che siano tutti sani e non mostrino segni di alcuna infezione. E che la normativa sul contenimento della diffusione della peste suina africana escluda dagli abbattimenti gli animali cosiddetti “non Dpa”, ovvero non destinati alla produzione di alimenti.