Sgomberata per l’ennesima volta la baraccopoli di via Pretoriano, vicino la stazione Termini

Si sono svolte e concluse questa mattina le operazioni di sgombero dell’insediamento presente nell’area verde (?) di viale Pretoriano a Roma. Lo fa sapere il Municipio Roma I che sottolinea che sono nove le persone che occupavano i giardinetti: cinque di loro sono state accompagnate all’ufficio immigrazione per il fotosegnalamento, tre si sono allontanate di spontanea volontà e una è stata ospitata in un centro accoglienza della rete comunale. Ora il Municipio Roma I Centro sta coordinando i lavori per il ripristino del decoro nell’area. Quanto durerà?
Terzo intervento solo quest’anno in via Pretoriano
Si tratta del terzo intervento, solo nel 2023, in viale Pretoriano ma in questo caso le operazioni hanno coinvolto anche l’area sotto gli archi della vicina piazza Sisto V. Domani sono attesi i lavori di sfalcio dell’area, in particolare nella zona di competenza della Sovrintendenza capitolina. Successivamente sarà coinvolta l’Acea per la riaccensione dell’illuminazione ed infine sarà attivato il Servizio Giardini per la cura degli alberi. La via si trova vicino all’università La Sapienza e vicino il quartiere di San Lorenzo, oltre che la stazione Termini.

Il Campidoglio assicura risultati duraturi. Come finora?
“Restano alti da parte nostra l’attenzione e il monitoraggio su viale Pretoriano – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali, Claudia Santoloce -. Da oggi siamo al lavoro per ripristinare il verde, la luce e il decoro e per cercare di dare assistenza alle persone, affinché queste operazioni non siano ripetute nel tempo ma servano anche a dare risposte durature alla città”. Appunto, durature: ma sono anni che via Pretoriano è ricettacolo di clandestini e sbandati che vivono non si sa come. Presenti nella zona anche le famigerate “crak-house”, dove ci si droga a pagamento.
La soluzione? Bloccare i fuorilegge che entrano in Italia senza permesso
“Domani- ha aggiunto l’assessore municipale al Verde Stefano Marin – partirà lo sfalcio da parte della Sovrintendenza capitolina. Successivamente previsto un intervento di Acea per ripristinare l’illuminazione, al fine di rendere più sicura l’area, e quello del Servizio giardini per la messa in sicurezza degli alberi. Ma serve una soluzione risolutiva per questa area che spesso si trasforma in una tendopoli, è impossibile continuare a intervenire periodicamente. Servono risorse e una risposta di tipo infrastrutturale, da coordinare con la Sovrintendenza, per proteggere l’area monumentale delle mura”. Cioè? La soluzione può essere solo quella di non far entrare più clandestini fuorilegge.