Sgomberato dalla prefettura il “suk” di viale Pretoriano, degradato da anni. Quanto ci metterà a riformarsi?

Finalmente si è sgomberata l’area situata in viale Pretoriano, a Roma, sotto le Mura Aureliane, dove da anni era sorto un accampamento abusivo luogo di molti senza fissa dimora quasi tutti stranieri. Sul posto la polizia, carabinieri e polizia di Roma Capitale. Via Pretoriano è tra la Stazione Termini e San Lorenzo, altri quartieri pieni di insediamenti abusivi di stranieri. Quello che non si capisce è come mai stiano ancora in Italia e non siano stati ancora espulsi. Le zone sono quotidianamente teatro di scippi, aggrssioni, furti, violenze. Ci sono addirittura tende dove a pagamento si può andare a consumare droga indisturbati. Comunque, finalmente, ieri mattina, dopo decine di articoli di denuncia e proteste ei residenti, finalmente si è potuto vedere lo sgombero della tendopoli in via Pretoriano, sotto le Mura Aureliane.
Quasi tutti stranieri e senza documenti: com’è che erano ancora in giro?
Alle operazioni disposte dalla Prefettura, hanno partecipato carabinieri, polizia e agenti della polizia locale di Roma Capitale. Erano presenti anche operatori dell’Ama e personale dei Servizi sociali del Comune. L’operazione è stata coordinata con Prefettura e Questura e preceduta da un lungo lavoro di preparazione anche attraverso tavoli tecnici, ai quali hanno preso parte gli assessori capitolini alle Politiche sociali, Barbara Funari e allo Sviluppo Economico con delega alla Sicurezza, Monica Lucarelli. Delle circa 40 persone presenti nella tendopoli, quasi tutti stranieri e senza documenti, la maggior parte è stata accompagnata negli uffici preposti alla identificazione. Coloro che ne avevano diritto e hanno accettato sono stati presi in carico dagli operatori della Sala Operativa Sociale e avviati nel circuito di assistenza per i senza dimora.

Sgomberato un sito percioloso per romani e per turisti
Soddisfazione della Lega. “Finalmente sgomberato l’accampamento abusivo lungo le mura Aureliane a due passi dalla stazione Termini, rifugio di fortuna di senza fissa dimora su viale Pretoriano. Un risultato positivo ottenuto grazie all’intervento disposto dalla Prefettura e all’azione congiunta delle forze dell’ordine, di cui la Lega prende atto. Ma è obbligo fare di più attivando un monitoraggio costante su tutto il territorio cittadino, al fine di prevenire queste condizioni di pericolo, degrado e emergenza sanitaria per romani e turisti. E ancor di più per gli occupanti stessi”. Lo dichiara in una nota il consigliere capitolino e segretario romano della Lega Salvini Premier, Davide Bordoni, commentando lo sgombero della tendopoli nei pressi di Termini avvenuto oggi.
La Lega: evitare in futuro la formazione di rifugi per sbandati
“Evitare che le strade e gli spazi pubblici della Capitale si trasformino con sempre maggiore frequenza in rifugi di sbandati e senza tetto è una priorità, un dovere dell’amministrazione che deve attivare controlli e presidi per mettere in campo iniziative utili a queste persone. Offrendo un sostegno sul piano alloggiativo, ma anche psicologico, evitando una volta per tutte la formazione di questi siti”, conclude Bordoni.
Apprendiamo dal municipio I che la zona degradata da anni è “archeologica”
“Da tempo la Sala Operativa Sociale, con l’unità di strada, ha monitorato i senza dimora presenti – ha sottolineato Funari -e da questa mattina alle 9 gli operatori sono sul posto per fare i colloqui e per proporre accoglienza. Le persone senza documenti, prima di essere ospitate nelle strutture, devono necessariamente recarsi nella Questura per l’identificazione.” Quindi c’erano persone senza documenti che ancora giravano liberamente in città. “Per il destino dell’area interessata allo sgombero – ha detto il presidente del Municipio I Lorenza Bonaccorsi – sono in contatto con la Soprintendenza statale, per avviare tutte le azioni necessarie per la messa in sicurezza. Per evitare che l’area torni a essere insediata nel giro di pochi mesi. Pensare un intervento strutturale che ponga in sicurezza sia il verde che la zona archeologica circostante.”