Sgominati due clan italo-albanesi: uno era vicino a Fabrizio “Diabolik” Piscitelli

Ci sono anche persone vicine a Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, tra i 27 arrestati di queste ore a Roma. È infatti in corso nella Capitale e nella provincia un’operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma che stanno eseguendo un’ordinanza, emessa dal gip di Roma su richiesta della Dda, che dispone l’arresto per 27 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso, cessione e detenzione ai fini di spaccio, estorsione, danneggiamento a seguito di incendio, detenzione e porto in luogo pubblico di armi da fuoco.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma e quelli del Nucleo Investigativo di Frascati, lavorando in stretta sinergia, hanno ricostruito, dettagliatamente, le vicende criminali di due gruppi italo-albanesi in conflitto tra loro, dotati di una solida struttura organizzativa e con la disponibilità di armi da fuoco pronte all’uso.

Il capo di uno dei due gruppi, arrestato dai carabinieri, è risultato vicino a Fabrizio Piscitelli, conosciuto con il soprannome di Diabolik, e ucciso il 7 agosto 2019 al parco degli Acquedotti di Roma. Entrambi i gruppi sono risultati stabilmente dediti all’attività di smercio di consistenti quantitativi di sostanza del tipo cocaina e hashish destinati alle più fiorenti piazze di spaccio.
Il killer di Piscitelli “Diabolik” resta in carcere
Ieri, il Tribunale del Riesame di Roma ha confermato la custodia cautelare in carcere per Raul Esteban Calderon, il presunto killer di Fabrizio Piscitelli, alias ‘Diabolik, ucciso il 7 agosto 2019 nel parco degli Acquedotti a Roma con un colpo di pistola. L’uomo, argentino di 52 anni, è accusato di omicidio aggravato dal metodo mafioso.
A ‘incastrare’ Calderon, dopo le indagini condotte dai poliziotti della Squadra Mobile di Roma e coordinate dalla Dda di Roma con i procuratori aggiunti Michele Prestipino e Ilaria Calò, c’è anche un video di una telecamera di sorveglianza che ha ripreso l’esecuzione del delitto.
La scorsa settimana i giudici del Riesame hanno confermato la custodia cautelare in carcere per Calderon e per Enrico Bennato, in relazione all’omicidio di Shehaj Selavdi, ucciso sulla spiaggia di Torvajanica il 20 settembre 2020. In questo caso le indagini sono state condotte dai carabinieri di Frascati. Entrambi gli omicidi, per gli inquirenti, sono avvenuti nell’ambito dei contrasti per il controllo delle piazze di spaccio della Capitale.