Sgominato giro d’usura nel mercato di Porta Portese (video)

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Sgominato giro d’usura nel mercato di Porta Portese, il mercato più famoso di Roma e d’Italia. Tra le bancarelle e i negozietti infatti si celava l’attività di una banda dedita all’usura. L’operazione è stata chiamata dalla Polizia “money box”, e le indagini sono state lunghe e complesse. L’operazione è scattata proprio ieri mattina e si è protratta per alcune ore. Gli arresti da parte dalla Squadra Mobile – Sezione “Reati contro il Patrimonio” , che ha individuato e ricostruito le vicende criminose di soggetti che elargivano prestiti ad interessi usurari a diversi piccoli imprenditori e persone in difficoltà economiche della Capitale.

La base operativa era a Porta Portese

Gli indagati, tra i 43 ed i 65 anni, operavano nel quartiere Portuense erano stabilmente inseriti nel tessuto criminale romano. Per loro le accuse di usura, estorsione, riciclaggio, autoriciclaggio,  esercizio abusivo di attività finanziaria e favoreggiamento. Le indagini erano infatti partite da alcune denunce raccolte da vittime nella zona Portuense-Marconi-Trastevere. La base vera e propria era appunto nel celebre mercato rionale di Porta Portese. Qui venivano fissati appuntamenti con i clienti, concessi materialmente i prestiti di denaro ed effettuate le riscossioni. Le dichiarazioni hanno trovato riscontro grazie all’attività tecnica, realizzata attraverso intercettazioni, analisi dei video e approfondimenti bancari.

Gli usurai millantavano rapporti con la banda della Magliana

Le investigazioni si sono sviluppate tra la fine del 2019 ed i primi mesi del 2020. Gli inquirenti hanno così ricostruito le mansioni svolte da ciascun indagato, secondo un preciso progetto consistente nella sistematica concessione di prestiti di denaro ad interessi usurari a soggetti in difficoltà economiche, con l’aggiunta di eventuali “multe” in caso di ritardo nei pagamenti.

La forza intimidatrice era dettata inoltre dal far credere alle vittime di appartenere alla famigerata “Banda della Magliana”, facendo leva sulle omonimie con alcuni dei più noti componenti della famosa banda. Ma anche  millantati rapporti stretti con le organizzazioni criminali dei Casalesi o dei Casamonica o della ‘Ndrangheta. Le vittime di usura minacciate e aggredite fisicamente.

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